Villa Manin, la mostra “Confini” è già da record: oltre 32 mila ingressi dalla sua apertura
La rassegna curata da Marco Goldin attrae visitatori da tutta Italia. Il 26 dicembre un evento speciale aperto a tutti con il pianista Remo Anzovino

Si prospetta un Santo Stefano molto speciale per chi il giorno dopo Natale si metterà in viaggio verso Villa Manin di Passariano, per un evento che prenderà vita proprio quando la storica dimora spegne le sue luci e le sale si preparano per accogliere i visitatori del giorno dopo.
Un appuntamento gratuito aperto a tutta la cittadinanza, che nasce sull’onda dell’entusiasmo per i grandi numeri raggiunti dalla mostra “Confini da Gauguin a Hopper. Canto con variazioni” ospitata al nuovo spazio dell’Esedra di Levante di Villa Manin dall’11 ottobre 2025 al 12 aprile 2026.

Numeri da primato – oltre 32 mila visitatori in soli 53 giorni, risultato record per il Fvg – rivelati nella mattinata di martedì 9 dicembre in una conferenza stampa indetta nella sede della Regione di piazza Unità. «Proprio quando la mostra normalmente chiude, alle 18, si aprirà l’evento del 26 dicembre – ha annunciato il curatore Marco Goldin, tracciando una sorta di scaletta –. Quel giorno resterà aperta fino alle 22, con quattro ore di apertura aggiuntiva. Il palco naturale sarà naturalmente la balconata di Villa Manin: dopo i saluti iniziali farò, sulla scia di ciò che normalmente porto a teatro, un intervento breve sul tema dell’esposizione: sarà una lettura musicata, perché avremo dal vivo un ospite importante come Remo Anzovino al pianoforte, che creerà poi la colonna sonora di tutta la serata».

Un gustoso assaggio per lasciare spazio al momento clou e visivamente più suggestivo della serata: un videomapping creato da The Lights sviluppato da una piccola storia scritta appositamente da Goldin che sarà rappresentata sulla facciata della Villa, sincronizzata con musiche stavolta registrate di Anzovino tratte da noti film. Si proseguirà alle 18.45 con uno spettacolo pirotecnico di 15 minuti: da quel momento, chi vorrà potrà entrare a vedere la mostra fino alle 22 con un biglietto ridotto di 8 euro. Nel frattempo inizierà il concerto vero e proprio del compositore pordenonese dalla balconata, con elementi visivi proiettati su barchesse ed esedre, con la piazza che «si illuminerà di musica, di luci e di colori».

E non mancherà un momento di natura culinaria. «Un evento in cui chi parteciperà diventerà parte integrante dell’esperienza artistica, dove l’insieme delle persone sarà esso stesso un’esposizione, una forma d’arte contemporanea», ha sottolineato il vicepresidente della Regione Fvg, Mario Anzil invitando a riscoprire «il piacere della convivialità, della socialità, dello stare bene insieme. In un momento complesso, anche questo è un simbolo: ritrovare il tempo per sé, per gli amici, per vivere assieme un’emozione culturale».
Alla direttrice dell’Ente regionale per il patrimonio culturale (Erpac) Lydia Alessio-Vernì il compito di ripercorrere, invece, i numeri di questa mostra «che conta su prestiti di oltre 43 musei di tutto il mondo per un totale di 140 opere esposte. È importante sottolineare come in 53 giorni dall’apertura abbia già totalizzato 32.917 ingressi registrati così suddivisi: 10.310 accessi in ottobre, 17.702 in novembre, 4.905 in questi giorni di dicembre. Alessio-Vernì ha anche annotato alcuni picchi registrati – il 2 novembre 2.060 visitatori, il 16 1.453 mentre il 7 dicembre 1.794 visitatori in concomitanza con lo “Studio del Doge”, «con più eventi che si rafforzano l’uno l’altro».

Media giornaliera, circa 600 visitatori. «Villa Manin e anche il circondario – ha aggiunto – stanno vivendo un momento di grande dinamismo viste tali presenze, ed è un piacere vedere anche esercizi commerciali che riaprono».
Ma da dove arrivano i visitatori? Da oltre 79 province italiane, mentre dall’estero soprattutto da Slovenia, Croazia e Serbia. Quanto alle province italiane rappresentate, al primo posto c’è Udine seguita da Pordenone, Treviso, Trieste e poi Venezia, Gorizia, Verona, Vicenza e Padova.

Altri indicatori, preziosi per comprendere l’elevato gradimento del pubblico, li rivela ancora Goldin: gli oltre 4500 cataloghi venduti e le 9000 audioguide che spopolano, anche 400 in una sola giornata. «La gente è incredula di vedere questi capolavori straordinari tutti insieme – ha fatto notare il curatore – ma c’è anche, importante, una volontà di approfondimento, di andare oltre il livello epidermico della semplice visione».
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