Abbiamo partecipato alla data zero di Vasco a Bibione: cosa aspettarsi dal tour
Il Blasco celebra la vita sul palco, tra classici intramontabili, ritorni sorprendenti e momenti di intensa emozione. Nessuna retorica, solo rock, sudore e verità. La scaletta e le date del tour

Duro e puro. Il re del rock riparte da Bibione. Quasi trentamila allo stadio comunale per la data zero di un tour che si preannuncia straordinario.
Vasco sale poco prima delle nove, senza proferir parola. E parte a sorpresa con Vita spericolata, che solitamente lascia nel finale. È una dichiarazione d’intenti: «Benvenuti, ben arrivati, ben ritrovati» urla il rocker durante la canzone-inno «questa sera celebriamo la vita, questo concerto è dedicato alla vita: tutte le canzoni di questa sera saranno fotografie di vita, vissuta, ostinata, complicata, vita fiera, vita meravigliata, perché noi siamo la vita, anzi noi siamo la vita spericolata». E i «soliti», di ogni età e arrivati da tutta l’Italia, che aspettavano da un anno questo appuntamento, vanno in delirio.
Il Komandante prosegue con Sono innocente ma…. E presto l’intramontabile Vivere, giusto per rimanere in tema. In scaletta, oltre ai grandi classici, ci sono graditi ritorni: su tutti Valium, assente da quasi 30 anni; ma pure Vivere non è facile e E adesso che tocca a me.
Sul palco Vasco posa da rockstar. Al suo fianco una band solidissima, diretta dal chitarrista Vince Pastano (erede dello storico produttore Guido Elmi, scomparso nel 2017), che «macina di brutto». Dieci musicisti top per un suono potente e tremendamente rock. Il palco è enorme, dagli schermi si vedono anche «le lacrime e il sudore».

Il Blasco è «orgoglioso e fiero» del suo popolo - «siete i più belli» ripete a più riprese - e di ciò che ha saputo costruire in quasi cinquant’anni di carriera.
Dal trono di re del rock, che non ha la benché minima intenzione di abbandonare, dispensa domande e dubbi esistenziali. Piegato sul microfono, gli occhi azzurri e lucidissimi, canta la propria finitezza e i sensi di colpa dell’uomo.

Poca politica, quantomeno poco esplicita. Gli spari sopra si presta a una dedica a «tutti quei farabutti che governano questo mondo». Ma quest’anno nessuna bordata diretta alla premier né ai suoi, solo una frecciatina a Salvini che viene evocato senza essere nominato su Basta poco. «Basta essere solo un po’ ignoranti» canta Vasco, aggiungendo: «Ditelo a quello là...».
Ogni tre, quattro canzoni il Kom sparisce nel backstage, che sia per rifiatare o per cambiare look. Incredibile la presenza scenica, il palco lo possiede in ogni angolo. Corre pure, a 73 anni suonati. Gioca con i musicisti, specie con Stef Burns, fantasista della chitarra, durante i suoi assoli.

La sequenza di brani procede velocemente. A una certa parte Rewind, inno di gioia e liberazione. Volano sorrisi e reggiseni, i capezzoli al vento. Sul prato si balla, nella puzza di sudore e con la musica nello stomaco. Immancabile Sally, immancabili le lacrime.
Con Canzone Vasco ricorda gli amici scomparsi troppo presto: «Siete sempre con noi».
Il concerto è un rito laico. Le due ore e mezza volano verso l’inevitabile finale di Albachiara, con tanto di fuochi d’artificio. E Vasco, lo «strano animale», capo di un popolo differente che non ha più santi né eroi, (r)assicura: «Ce la farete tutti».
La scaletta
- Vita spericolata
- Sono innocente ma…
- L’uomo più semplice
- Valium
- Vivere
- Mi si escludeva
- Gli spari sopra
- Quante volte
- Ed il tempo crea eroi
- Un gran bel film
- Vivere non è facile
- Buoni o cattivi
- Basta poco
- Siamo qui
- C’è chi dice no
- Io perderò
- Medley: La strega (La diva del sabato sera) / Cosa vuoi da me / Vuoi star ferma! / Tu vuoi da me qualcosa / Una canzone per te / Va bene, va bene così
- Rewind
- E adesso che tocca a me
- Senza parole
- Sally
- Se ti potessi dire
- Siamo solo noi
- Canzone
- Albachiara
Le date del tour
- 27 maggio Bibione, stadio comunale
- 31 maggio Torino, stadio Olimpico
- 1 giugno Torino, stadio Olimpico
- 5 giugno Firenze, Visarno Arena
- 6 giugno Firenze, Visarno Arena
- 11 giugno Bologna, stadio Dall’Ara
- 12 giugno Bologna, stadio Dall’Ara
- 16 giugno Napoli, stadio Diego Armando Maradona
- 17 giugno Napoli, stadio Diego Armando Maradona
- 21 giugno Messina, stadio San Filippo
- 22 giugno Messina, stadio San Filippo
- 27 giugno Roma, stadio Olimpico
- 28 giugno Roma, stadio Olimpico.
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