Grandi delitti e cold case: l’antologia del crimine a Nordest presentata a Pordenone Legge

Una collana di cinque volumi sui casi più famosi tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. L’analisi dei molti, troppi cold case. Già in edicola il primo libro

Cristina Savi
Da sinistra Cagnan, de Francisco e Bacci
Da sinistra Cagnan, de Francisco e Bacci

Si respirava un’atmosfera densa come nei podcast che da tempo hanno riportato la cronaca nera al centro dell’immaginario, nella biblioteca di Pordenone, per l’incontro di pordenonelegge dedicato al debutto della collana True Crime a Nordest del gruppo Nem. Un silenzio che non era solo ascolto, ma immersione. Perché i delitti, quando vengono raccontati così, non sono mai soltanto cronaca, ma schegge di memoria collettiva.

La presentazione di True Crime a Nordest ha fatto il pienone
La presentazione di True Crime a Nordest ha fatto il pienone

Il primo ad accompagnare il pubblico in questo viaggio nel crimine è stato Paolo Cagnan, vicedirettore Nem, che ha presentato la nuova collana di cui è curatore: cinque volumi per ripercorrere casi celebri e oscuri del Nordest. Dal primo, in edicola dal 20 settembre, agli altri in arrivo nei prossimi mesi: i cold case che segnalano l’ombra lunga dell’irrisolto, le storie di scomparse e processi senza cadavere, fino ai serial killer che hanno popolato la cronaca nera di queste terre, più numerosi di quanto si creda.

«True Crime a Nordest»: una collana in cinque volumi
Paolo CagnanPaolo Cagnan

Accanto a lui, due colleghi del Messaggero Veneto, Antonio Bacci, capo redattore centrale, e la capo cronista Luana de Francisco. Ognuno ha scelto un caso emblematico. Bacci ha rievocato il delitto della baby sitter Annalaura Pedron di Pordenone, trovata senza vita nel 1988: indagini deviate verso una setta esoterica, anni di silenzi, poi la riapertura grazie a un investigatore e alle nuove tecniche genetiche. Alla fine, il figlio adolescente di una delle “pioniere astrali” della setta emerge come colpevole, ma il processo si arena fra prescrizioni e incapacità di intendere e volere (allora il presunto omicida era poco più di un bambino). Un enigma rimasto sospeso, con la madre della vittima che ancora oggi implora verità.

Cagnan ha raccontato la vicenda di Carmen Wieser, giovane strangolata nel 2000 in Alto Adige, dopo una serata al bar. Tutto sembrava condannare il ragazzo che l’aveva porta a casa sua (con il consenso di Carmen, che poi invece se n’era andata), finché non è emersa la pista di un serial killer austriaco con la stessa firma criminale. Da De Francisco, invece, la parabola nera del friulano Ramon Berloso, il “killer della balestra”, capace di sedurre e ingannare, ma infine tradito dal coraggio di una donna che scelse di collaborare con la polizia. La sua vicenda si chiuse nel carcere di Udine, con un gesto che sembrava scritto dal suo stesso delirio.

Unabomber, l'identikit dell'uomo senza volto in cinque domande e risposte

Bacci ha poi portato l’attenzione su Unabomber, «la madre di tutti i misteri» italiani: dagli ordigni rudimentali nei primi anni Novanta agli attentati più sofisticati e inspiegabili dei Duemila, fino al sospettato principe Elvo Zornitta e alla prova falsificata che fece crollare tutto. Oggi, grazie a nuove analisi genetiche, ci sono ancora indagati (undici), e forse la verità è a un passo. Forse.

Non solo un emozionante elenco di casi, l’incontro, ma una riflessione su come sono cambiati i modi di indagare e di raccontare. Negli anni Ottanta e Novanta, i processi erano “palestre” di arringhe ed emozioni: giurati popolari, cronisti in aula, prove costruite dal vivo.

In edicola la collana di libri di cronaca nera "True Crime a Nordest", ecco di cosa parlano

Oggi, dice Cagnan, «il 90 per cento dei delitti si gioca su una prova scientifica». Il Dna domina, ma è fragile: basta un reperto repertato male per aprire un contenzioso infinito. E allora le difese bombardano sul piano tecnico, i processi si trasformano in guerre di perizie. È cambiata anche la narrazione: la parola scritta arretra di fronte a voce e immagine.

La sala della biblioteca civica di Pordenone
La sala della biblioteca civica di Pordenone

Podcast, videoinchieste, teatro civile, la cronaca nera si fa storytelling, e se da un lato permette di raggiungere un pubblico nuovo, dall’altro rischia la deriva della spettacolarizzazione, dai plastici televisivi ai capannelli davanti alle case delle vittime. Lo dimostra il caso recente di Liliana Resinovich: da scomparsa a suicidio ipotizzato, fino alla riapertura come omicidio. Una vicenda ancora aperta, ma già fagocitata da un circo mediatico che ha reso familiari volti e voci degli indagati prima ancora che la giustizia parlasse.

Duplice la consapevolezza con cui la serata si è congedata dal pubblico: da un lato la potenza del racconto, capace di tenere viva la memoria e offrire chiavi di comprensione; dall’altro la responsabilità delle parole, perché la cronaca nera riflette la società, i suoi timori e i suoi errori, e riascoltarla significa anche fare i conti con noi stessi.

Il piano dell’opera

I cinque volumi saranno pubblicati a partire da sabato 20 settembre, con cadenza quindicinale, fino a metà novembre, con diffusione iniziale in edicole e successivo allargamento alle librerie. Ogni episodio contiene una scheda riassuntiva e un virgolettato che riattualizza la vicenda, si tratti di un vecchio investigatore o di un parente della vittima. È, questa, un’opera antologica forte delle memorie, delle competenze, delle esperienze dei cronisti che nel corso degli anni e dei decenni hanno scritto sui nostri giornali.

I volumi saranno in edicola al prezzo di 8,90 euro più il quotidiano di riferimento: Corriere delle Alpi, il mattino di Padova, Il Piccolo, la Nuova di Venezia e Mestre, la tribuna di Treviso e Messaggero Veneto, più la testata digitale ilNordEst

 

Il piano delle uscite in edicola

  1. Grandi delitti – Storie che non si dimenticano. Dal 20 settembre
  2. Cold Case – Casi insoluti, misteri aperti: prima parte. Dal 4 ottobre
  3. Cold Case - Casi insoluti, misteri aperti: prima parte. Dal 18 ottobre
  4. Fantasmi – Vite sospese, persone scomparse. Dal 30 ottobre
  5. Serial killer – La personificazione del male. Dal 15 novembre

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