La risposta di Optimum: "Mai sottoscritto aumenti Bpvi"

Optimum asset management, società di gestione del risparmio di diritto lussemburghese, prende posizione ufficiale su quanto emerso ieri in merito agli esposti e all'ispezione di Bankitalia sugli affari della Banca Popolare di Vicenza transitati tra Roma e il Lussemburgo.
La società precisa di "avere sottoscritto (attraverso gli impieghi di due comparti debitamente costituiti per tali investimenti), obbligazioni emesse da Pmi italiane (in prevalenza quotate sul segmento Aim di Borsa Italiana), tra le quali quelle menzionate, in perfetta conformità con il proprio mandato di gestione e col regolamento dei fondi approvato dall'Autorità di vigilanza lussemburghese", i quali si legge in questa nota, "segnatamente non detengono, né direttamente né indirettamente, azioni della Banca Popolare di Vicenza".
"Tali Fondi, inoltre - si precisa - non hanno mai sottoscritto, né direttamente né indirettamente, aumenti di capitale della suddetta banca".
Poi si esplicita che la "società, il fondo e gli amministratori di entrambi i comparti deputati agli investimenti in questione non sono in alcun modo collegabili o riconducibili al menzionato fondo "Kant Capital" riconducibile al Girolamo Stabile, con il quale Optimum ha cessato in modo tombale ogni rapporto gia' dal settembre 2014". Stando a quanto emerso dalle carte pubblicata da Repubblica il fondo Kant sarebbe stato utilizzato dalla Banca Popolare per dei bonifici messi sotto osservazione perchè considerati anomali.
Optimum precisa che "tutti i fondi della galassia operano nella più totale trasparenza e con bilanci certificati".
Oggi a Vicenza, alcune centinaia di persone hanno partecipatonel capoluogo berico alla manifestazione di protesta promossa dal comitato 'Azionisti Associati Banca Popolare di Vicenzà, in lotta dopo il crollo delle azioni della Popolare vicentina. Il corteo, con megafoni e fischietti, ha attraversato il centrale corso Palladio, passando davanti anche alla sedi di altri istituti bancari. Tra i cartelli esposti anche uno con lo slogan "Siamo rimasti in mutande". E proprio in boxer, nonostante il freddo e il vento, ha sfilato uno dei dimostranti, il sindaco di Resana (Treviso), Loris Mazzorato.
"Siamo di fronte ad un Governo criminale - ha affermato - e mi prendo le responsabilità di quello che dico. Il mio Comune è uno dei pochi che non ha un euro di debito". La manifestazione, seguita da agenti di polizia e della municipale , non ha creato alcun problema di ordine pubblico.
Duro anche il commento di don Enrico Torta, sostenitore spirituale in Veneto dei risparmiatori e azionisti danneggiati non solo dalla Popolare di Vicenza ma anche da Veneto Banca. Il prete ha parlato senza mezzi termini di furto: "Sono stupito del fatto - ha detto - che i veneti e i vicentini non si alzino in piedi a protestare, serve un sussulto di dignità, una rivoluzione morale. Non possiamo ammettere che i ladri e coloro che delinquono ricevano gli applausi ed escano vincenti".
Tra i numerosi cartelli esposti durante il corteo alcuni contro Bankitalia ("Portate i risparmi all'estero dove i controllori controllano" e "Bankitalia e Consob, dove eravate?" e anche alcuni in rima, tra cui "Vicenza, Vicenza ti deve svegliare. La Banca Popolare ti vuole fregare"
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