Vertiv trasforma il polo veneto nell’hub europeo delle AI factory

Nel sito padovano, dove lavorano 422 persone, si progettano i moduli OneCore per i data center di nuova generazione

Alessandro Cesarato

Nel cuore industriale della Saccisica, tra i capannoni della zona industriale di Tognana, si trova uno dei centri nevralgici europei di Vertiv, gruppo globale leader nelle infrastrutture digitali critiche per i data center e le reti di comunicazione. Da qui, nella sede padovana, passa una parte importante della ricerca e sviluppo del colosso americano, oggi protagonista della nuova rivoluzione industriale guidata dall’intelligenza artificiale.

È proprio il peso strategico di questo sito ad aver portato nei giorni scorsi a Piove di Sacco la conferenza internazionale “Vertiv Driving Innovation: The Future of AI Factories”, che ha riunito dirigenti del gruppo, esperti del settore e rappresentanti dei principali operatori mondiali per discutere il futuro delle infrastrutture critiche.

L’evento, ospitato al Customer Experience Center di Tognana, ha confermato il ruolo centrale dello stabilimento veneto nel network globale Vertiv, che conta oltre 31 mila dipendenti, 24 impianti produttivi e 27 centri esperienziali nel mondo. «La transizione digitale che stiamo vivendo» spiega Stefano Mozzato, vice president Marketing Emea di Vertiv «impone un ripensamento profondo delle architetture dei data center. L’intelligenza artificiale, il cloud distribuito e la sovranità digitale richiedono nuove fabbriche dell’informazione, capaci di gestire carichi di calcolo e di energia senza precedenti. Vertiv è pronta a guidare questo cambiamento».

A Piove di Sacco operano oggi 422 persone, di cui la maggior parte impiegata nelle funzioni di ricerca e sviluppo e nella produzione di sistemi di thermal management, cioè soluzioni per il raffreddamento ad alta efficienza dei data center. È qui che vengono testate le tecnologie più avanzate per la dissipazione del calore, dal liquid cooling ai sistemi integrati di gestione termica.

Nel Customer Experience Center, i clienti possono assistere in tempo reale alle prove sulle apparecchiature destinate ai grandi operatori globali e ricevere report dettagliati su prestazioni e consumi. Il sito piovese, insieme a quello di Bologna, costituisce il principale polo tecnologico italiano di Vertiv e rappresenta un punto di riferimento europeo per le soluzioni “grid-to-chip”, che integrano alimentazione, raffreddamento e controllo in un unico sistema olistico. È anche il luogo dove vengono sviluppati i moduli prefabbricati della piattaforma Vertiv OneCore, destinati alle “AI Factory” di nuova generazione.

Ambienti di calcolo su scala gigawatt, progettati per ridurre fino al 50% i tempi di implementazione e massimizzare l’efficienza energetica. «Il Nord Est dispone di competenze industriali straordinarie» osserva Mozzato «ma deve accelerare sul fronte delle infrastrutture digitali. L’esperienza di Vertiv con progetti come il data center Vsix dell’Università di Padova o le collaborazioni con Infocamere e Redder dimostrano che il territorio ha potenzialità enormi. Serve però un nuovo “playbook” del data center, capace di coniugare innovazione, sostenibilità e sicurezza dei dati».

La sostenibilità, infatti, è un altro pilastro della strategia Vertiv. Le nuove architetture di raffreddamento consentono di sfruttare il free cooling anche con temperature esterne più alte e di recuperare calore per alimentare reti di teleriscaldamento, riducendo l’impatto energetico complessivo. «Il calore dei data center può diventare una risorsa per la comunità » aggiunge Mozzato «contribuendo all’efficienza e al benessere collettivo. L’infrastruttura digitale del futuro dovrà essere anche socialmente utile». Alle spalle dell’attuale Vertiv c’è una storia tutta piovese. Nel 1964 l’ingegnere Claudio Rossi fondò la Hiross, impresa pioniera nei sistemi di condizionamento di precisione, che fece nascere attorno a sé un vero e proprio distretto del “freddo” nel Veneto, allora tra i più importanti d’Europa.

Nel 1998 l’azienda venne acquisita dal gruppo americano Emerson Electric, diventando parte della divisione Network Power. Nel 2017, da quello spin-off, nacque Vertiv, società indipendente a capitale privato che ha mantenuto in Italia due dei suoi centri di ricerca più avanzati, a Bologna e, appunto, a Piove di Sacco. Da laboratorio di provincia a hub mondiale della tecnologia per i data center, la sede di Tognana continua oggi a essere un punto di riferimento nella catena dell’innovazione globale. Qui, dove mezzo secolo fa nacque l’avventura industriale di Hiross, si progettano ora le “fabbriche dell’intelligenza artificiale” che alimenteranno la prossima economia dei dati.

Riproduzione riservata © il Nord Est