La domanda di badanti spinge Gallas: nel 2025 aperte altre dieci filiali in Italia

La società di intermediazione del lavoro domiciliare è arrivata a quota 50 sedi, tre delle quali a Roma. I titolari: «La richiesta di personale è in crescita, ma trovarlo sta diventando sempre più complicato»

Maura Delle Case

Continua a correre Gallas Group, l’agenzia friulana di intermediazione del lavoro domestico, in particolare di badanti e colf. La società, fondata nel 2012 dai fratelli Alberto e Lorenzo Gallas, ha proseguito con determinazione a investire in nuove aperture per arrivare a presidiare sempre meglio il territorio nazionale.

A fine 2025 saranno 10 le filiali aperte negli ultimi 12 mesi, di cui 4 a Roma e una a Cagliari, dove il gruppo è sbarcato quest’anno, mettendo – geograficamente parlando – la sua bandierina più meridionale. «Con queste 10 nuove aperture arriviamo a quota 50 filiali – fa sapere Alberto Gallas – ma non ci fermiamo. Nel 2026 ci spingeremo a sud della capitale, dove oggi non siamo presenti e dove andremo ad aprire ulteriori 10 filiali».

L’obiettivo è riuscire nel medio termine a presidiare tutto il Paese cavalcando l’onda di una domanda crescente, che si scontra però con una progressiva difficoltà di reperimento del personale, specie di quello destinato alla convivenza.

«Stiamo verificando una costante diminuzione dei lavoratori e questo nel medio periodo potrebbe diventare una criticità importante per la tenuta del sistema di welfare italiano com’è attualmente strutturato – fa sapere Gallas –. Rispetto a 5 anni fa, quando c’era talmente tanto personale che si presentava alle nostre filiali da averci indotti a installare dei dispositivi elimina code, oggi il mondo è cambiato. E la flessione più consistente riguarda il personale straniero: i flussi dai tradizionali bacini dell’Est Europa dai quali l’Italia attingeva, come Romania e Bulgaria, si stanno diminuendo essendo migliorate le condizioni economiche alla fonte da un lato e essendoci una forte concorrenza di altri paesi dall’altro. Per far fronte al gap – continua l’imprenditore – ci sarebbe bisogno di ampliare i decreti flussi e consentire un maggior ingresso di personale extra Ue».

Sono gli stranieri quelli che oggi garantiscono l’assistenza residenziale, vale a dire coloro che materialmente vivono con l’anziano. «Quel personale è al 100% straniero, mentre se parliamo di assistenza a ore allora un buon 30% è italiano.

Per ora tuttavia la situazione è ancora gestibile. Pur con fatica il personale si trova e i risultati – per Gallas Group – si vedono. L’azienda ha chiuso il 2024 sfiorandogli 11 milioni di ricavi, in crescita sui 9,5 dell’anno precedente, e con un risultato ante imposte di 477 mila euro a fronte dei 105 mila euro del 2023. Un trend di crescita rilevato anche dal Financial Times che ha inserito Gallas Group nella pattuglia delle prime 300 aziende europee per maggior tasso di crescita nel decennio 2014-2024: la società friulana si è piazzata al 24 posto ed è la terza tra le italiane. Determinata a non fermarsi.

Come detto, per l’anno venturo l’azienda di Udine progetta di aprire altre 10 filiali e di arrivare a quota sessanta. Con un riflesso importante sui conti, attesi a cascata in crescita. «L’obiettivo, in termini di fatturato – conclude Gallas – è di arrivare a centrare, nel 2026, i 15 milioni di ricavi».

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