Ryanair fa il pieno di utili. Il Nord Est strategico con nuove rotte e aerei

La compagnia annuncia una crescita del traffico oltre i 207 milioni di viaggiatori nel 2025-26. In Veneto l’obiettivo è quello di spingere il traffico fino a 7 milioni di passeggeri annui

Giorgio Barbieri

 

Ryanair chiude il secondo trimestre con indicatori in forte crescita con gli aeroporti del Nord Est che continuano a svolgere un ruolo strategico nella sua espansione italiana. La compagnia irlandese ha registrato a livello di gruppo un utile dopo le tasse di 1,72 miliardi di euro, in aumento del 20% rispetto al trimestre precedente. Nel primo semestre l’utile è salito del 42% a 2,54 miliardi, sostenuto da una crescita del traffico del 3% (119 milioni di passeggeri) e da un aumento delle tariffe del 13%.

«I ricavi del primo semestre sono cresciuti del 13% a 9,82 miliardi e i ricavi programmati sono saliti del 16% a 6,91 miliardi grazie a un aumento del traffico e delle tariffe», ha dichiarato l’amministratore delegato Michael O’Leary, ricordando come «nel primo trimestre le tariffe hanno beneficiato dell’inclusione dell’intero periodo pasquale» e come sia stato recuperato «del 7% il calo accusato nel secondo trimestre dello scorso anno».

In questo quadro di espansione, gli aeroporti del Nord Est hanno un ruolo di primo piano. Ryanair aveva infatti già annunciato l’aggiunta di un nuovo aeromobile basato a Venezia per l’inverno 2025/2026, portando a 6 gli aerei basati in Veneto (4 a Venezia e 2 a Treviso). Si tratta di un investimento complessivo da 600 milioni di dollari, che consentirà di operare oltre 660 voli settimanali su 62 rotte tra Venezia, Treviso e Verona. L’obiettivo dichiarato è quello di spingere il traffico fino a 7 milioni di passeggeri annui, sostenendo 5.400 posti di lavoro locali, inclusi 180 tra piloti, personale di cabina e ingegneri.

«La scelta di Ryanair conferma l’attrattività della nostra regione e degli scali di Venezia, Treviso e Verona come sistema integrato nel Polo aeroportuale del Nord Est», aveva spiegato Camillo Bozzolo, direttore Sviluppo Aviation del Gruppo Save, presentando il sesto aereo basato in Veneto ed evidenziando fra l’altro «come i dati dei primi sette mesi dell’anno confermino una dinamica positiva. Venezia conserva un ruolo di leadership nei viaggi intercontinentali registrando una crescita dei passeggeri del 2%. A Verona abbiamo osservato un vero e proprio boom con un aumento del 9% delle movimentazioni, mentre a Treviso abbiamo recuperato pienamente il traffico del 2019 con un +6%».

Parallelamente, Ronchi dei Legionari sta vivendo la sua più forte espansione degli ultimi anni. Ryanair ha recentemente celebrato il traguardo dei due milioni di passeggeri sulla rotta Trieste–Londra Stansted, attiva dal 2001, e ha un operativo senza precedenti: 21 rotte, tra cui 3 nuove destinazioni (Lamezia Terme, Praga e Stoccolma), un incremento delle frequenze su 9 collegamenti e un secondo aeromobile basato, con un investimento da 200 milioni di dollari. L’obiettivo è raggiungere 1,1 milioni di passeggeri annui e sostenere oltre 800 posti di lavoro in Friuli Venezia Giulia.

«Il superamento dei 2 milioni di passeggeri sulla rotta Trieste – Londra Stansted è motivo di grande soddisfazione», spiega Marco Consalvo, amministratore delegato di Trieste Airport, «l’espansione di Ryanair non riguarda solo l’aumento dell’offerta, ma incide anche sul posizionamento competitivo dei territori. Per questo è fondamentale mettere in campo una programmazione che ci permetta di ampliare il nostro bacino anche alla Slovenia e alla Carinzia. E dopo anni di crescita molto sostenuta post Covid, puntiamo a crescere ancora».

La strategia della compagnia lowcost irlandese, orientata ad ampliare capacità su scali con margini di crescita e forte domanda leisure e business, trova quindi nel Veneto e nel Friuli Venezia Giulia un terreno particolarmente favorevole: bacini turistici internazionali, distretti industriali esportatori e una rete infrastrutturale con buoni collegamenti intermodali.

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