La Cina minaccia il settore legno-arredo: in Europa importazioni in crescita del 16%

Fantoni (Federlegno) ha illustrato le preoccupazioni della categoria al commissario Ue Šefčovič. Iniziano a farsi strada ipotesi di misure antidumping o clausole di salvaguardia come per l’acciaio

Maura Delle Case

Non solo dazi. Dopo aver tremato per l’innalzamento delle tariffe doganali americane, il settore nazionale del legno arredo guarda ora con enorme preoccupazione all’avanzata della Cina. Nei primi sei mesi dell’anno, il gigante asiatico ha esportato nel Vecchio Continente 18 miliardi di euro di prodotti nell’ambito del legno-arredo, segnando un incremento di quasi il 16%, e lo ha fatto in un mercato in contrazione.

Insomma, mentre i consumi di mobili in Europa battevano in ritirata, la Cina è riuscita a crescere. A doppia cifra. Un dato allarmante che il vicepresidente vicario di FederlegnoArredo, Paolo Fantoni, ha portato all’attenzione del commissario Ue per il Commercio, Maroš Šefčovič, durante l’incontro organizzato dalla Farnesina a villa Madama, appuntamento che ha visto la partecipazione, oltre che del ministro Antonio Taiani, di una nutrita rappresentanza delle categorie economiche.

«Ho rappresentato al commissario la situazione vissuta dal nostro settore» ha fatto sapere Fantoni che tra gli elementi di maggior pressione ha segnalato l’aggravio burocratico causato dai dazi Usa sull’acciaio, che costringono, anche le imprese del legno-arredo a tracciare le componenti in acciaio e alluminio per consentire la corretta applicazione dei dazi. Aggravio simile a quello minacciato dal regolamento Eudr (per ora rinviato) che impone ai produttori la totale tracciabilità dei materiali utilizzati.

«Imposizione che difficilmente vedremo rispettata per le importazioni dalla Cina. Alle dogane dei porti – ha denunciato l’imprenditore friulano – c’è un’oggettiva impossibilità di verificare se i documenti che accompagnano le merci sono falsi. Arrivano prodotti dichiarati a norma che poi scopriamo non esserlo. E questo non è un timore. È già accaduto – ha fatto sapere ancora Fantoni –: nel nostro settore sono stati importati pannelli Mdf che non rispettavano le emissioni di formaldeide. Il problema è che i cinesi non hanno nulla da perdere».

Fantoni ricorda quindi la situazione al porto del Pireo, passato sotto il controllo della Cina, «dove il governo greco ha iniziato a denunciare l’ingresso di merce a valore 1 quando il valore effettivo è 10, anche 20, e ha già sanzionato per qualche centinaio di milioni di euro le varie compagnie. Il rischio ora è i prodotti cinesi che arrivano in Grecia vengano nazionalizzati europei, attraverso società di comodo, così che si perdano tutta una serie di valori di riscontro sulla loro origine».

C’è poi il tema, non meno delicato, dei bassi prezzi dei prodotti cinesi, con i quali difficilmente l’industria europea, appesantita da tutta lunga serie di oneri, può competere. E anche laddove un aiuto c’è, vedasi l’applicazione del Cbam – il meccanismo Ue che impone un costo sulle emissioni di carbonio per determinate merci importate da Paesi extra europei, «il rischio – a sentire Fantoni – è quello di un boomerang. Impone infatti un dazio compensativo sulla materia prima, ma non sui prodotti finiti. In breve, dalla Cina non importeremo più coil o bilette, ma automobili, lavatrici, in breve, prodotti finiti. E questo vale anche per il nostro settore».

Soluzioni? Tra i produttori si inizia a discutere di procedure antidumping, ma la strada è delle più impervie. «A proporle devono essere infatti non già le Federazioni, ma raggruppamenti di imprese che si devono unire in consorzi che a loro volta devono essere rappresentativi del 30% dell’offerta in Europa» spiega il vicepresidente di FederlegnoArredo. Poco meno che impossibile in un settore che cammina sulle gambe di una miriade di Pmi.

Spunta allora, ancora sommessamente, l’ipotesi di adottare misure di salvaguardia come quelle in discussione. «Quel che è certo – ha concluso Fantoni – è che l’Europa deve fare qualcosa, ne va della tenuta del settore».

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