«Ricerca e sviluppo: così le imprese conquistano mercati»
L’analisi di Francesco Iannella, Regional Manager Nord Est di UniCredit «L’intelligenza artificiale deve essere vista come un acceleratore di produttività»

«Il Friuli Venezia Giulia sta dimostrando una capacità di adattamento molto significativa: in un contesto complesso, le imprese stanno reagendo aprendo nuovi mercati e accelerando su innovazione e digitalizzazione. È un territorio che sa rimettersi in gioco».
Francesco Iannella, Regional Manager Nord Est di UniCredit, osserva da una prospettiva privilegiata le dinamiche economiche delle imprese tra Veneto, Trentino-Alto Adige e, in particolare, Friuli Venezia Giulia.
Un’area dove convivono Pmi radicate nel territorio e player globali, spesso “campioni” nei rispettivi segmenti.
Un Nord Est che continua a distinguersi nonostante rallentamenti e incognite legate allo scenario globale, incluso il recente effetto dei dazi statunitensi, che ha in parte condizionato la traiettoria dell’export.
Secondo Iannella, proprio in risposta all’incertezza, il territorio sta intensificando percorsi di crescita dimensionale, integrazioni lungo la filiera e ricerca di nuovi sbocchi commerciali.
«Nel primo semestre», spiega, «su circa 560 operazioni M&A a livello nazionale, oltre 100 hanno riguardato il Nord Est: una quota pari a circa il 18% del totale, che conferma la vivacità imprenditoriale di quest’area».
Qual è oggi il quadro economico del Nord Est e in particolare del Friuli Venezia Giulia?
«Il contesto è sfidante, soprattutto per l’effetto dei dazi statunitensi che hanno generato incertezza e un rallentamento dell’export verso gli Usa. Tuttavia, il Pil dell’area resta positivo e leggermente superiore alla media italiana. Le imprese stanno reagendo orientandosi verso nuovi mercati: vediamo un crescente interesse per Svizzera, Medio Oriente, Oceania. E non si tratta solo di intenzioni: ci sono casi concreti, come Modulnova, che ha siglato contratti significativi a Dubai. Il trend è diversificare e allargare lo sguardo».
Citava l’aumento delle operazioni straordinarie. Perché le imprese si aggregano?
«Le motivazioni sono due: crescere di dimensione e integrare attività lungo la filiera per trattenere più valore aggiunto. Essere più grandi significa essere più robusti di fronte agli shock esterni. E poi c’è un elemento molto rilevante nel Nord Est: il passaggio generazionale. Molte imprese nate nel dopoguerra stanno vivendo il cambio al vertice. In diversi casi l’ingresso della nuova generazione ha introdotto nuova managerialità e aperto mercati. In altri, il passaggio non è semplice: qui può emergere la scelta di aprire il capitale o cercare un partner industriale. Come banca affianchiamo le imprese con consulenti specializzati proprio per accompagnare queste fasi delicate».
Innovazione è sinonimo di intelligenza artificiale. Come la stanno affrontando le imprese?
«C’è una forte accelerazione. Negli ultimi tre anni gli investimenti in ricerca e sviluppo sono aumentati, e il Friuli Venezia Giulia è la regione che, tra le tre del Nord Est, registra il ritmo più sostenuto. Molti progetti riguardano digitalizzazione e utilizzo dell’AI. Tuttavia, ci sono ostacoli: il primo è il costo dell’investimento, il secondo riguarda le competenze. Per le Pmi l’adozione è ancora limitata: circa l’1-1,5% utilizza l’AI in modo strutturato, mentre le aziende più grandi sono più avanti. L’AI deve essere vista come un acceleratore di produttività da integrare con il capitale umano. Se viene lasciata a sé stessa, perde di efficacia e utilità. Solo la stretta collaborazione con personale qualificato le permette di realizzare la sua potenzialità e amplificare esponenzialmente la creazione di valore aggiunto».
Qual è il ruolo di UniCredit in questo quadro?
«Lo vediamo dai numeri: nei primi nove mesi dell’anno, le nuove erogazioni nel Nord Est sono cresciute a 2,4 miliardi, per un incremento del 35% rispetto all’anno precedente. Per il mondo imprese, l’aumento è di circa 1,7 miliardi. La quota maggiore è legata a investimenti: ampliamento della capacità produttiva, introduzione di nuove tecnologie, digitalizzazione dei processi. A questo affianchiamo attività di advisory per supportare passaggi generazionali e operazioni di aggregazione tramite specialisti dedicati, oggi ulteriormente rafforzati dall’implementazione della piattaforma proprietaria di M&A basata su AI, Dealsync».
Qual è la priorità per il territorio guardando al futuro?
«Investire in capitale umano e competenze. Innovazione e mercati si muovono velocemente: le imprese che sapranno attrarre talenti e trattenerli, creando percorsi di crescita, saranno quelle più capaci di affrontare le trasformazioni e rafforzarsi. È un tema che riguarda tutto il Nord Est». —
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