Il ministro ha firmato: Marco Consalvo è il nuovo presidente del porto di Trieste e Monfalcone

Dopo oltre 500 giorni di commissariamento, gli scali hanno nuovamente una guida nella pienezza delle sue funzioni. Rixi: ”Continuità alla azione amministrativa”. Fedriga: “Restituita una guida autorevole”

Diego D'Amelio
Marco Consalvo
Marco Consalvo

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha firmato. Marco Consalvo è stato nominato presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale. Ci sono voluti 550 giorni di commissariamento, affinché i porti di Trieste e Monfalcone trovassero nuovamente una guida nella pienezza delle funzioni. In seguito all’ultimo via libera arrivato con il voto della commissione competente del Senato, la designazione formale ha dovuto attendere altre tre settimane, si dice per la necessità di Consalvo di sistemare la propria uscita dal Trieste Airport, dove il manager riveste il ruolo di amministratore delegato.

Consalvo si dimetterà ora dalla posizione ricoperta al Trieste Airport dal 2015, dove è arrivato su nomina della giunta regionale di centrosinistra di Debora Serracchiani, per essere poi riconfermato dal presidente Massimiliano Fedriga, a dimostrazione di una stima trasversale emersa anche nei commenti politici seguiti all’intesa fra Mit e Regione sul suo nome. In precedenza, Consalvo è stato manager dell’aeroporto di Napoli dal 2000 fino a diventarne direttore generale dal 2006 al 2012.

Con l’uscita dal Trieste Airport si apre ora l’interrogativo su chi sarà chiamato a riempire la casella, in una fase di importante sviluppo per l’aeroporto regionale. Spetterà ai soci 2i Aeroporti e Regione individuare il sostituto.

 

Consalvo presidente del porto di Trieste, ora mani libere al manager del risveglio
Alberto BollisAlberto Bollis
La Torre del LLoyd, sede dell'Authority di Trieste

Lo stallo

Con la firma del decreto relativo a Trieste, il Mit ha chiuso tutte le nomine pendenti dopo lo stallo completo del percorso vissuto durante l’estate e l’autunno, quando il centrodestra si è incartato per la difficoltà a trovare un accordo politico per la suddivisione delle nomine nei porti italiani. Il ministero accompagna l’investitura di Consalvo sottolineando «la volontà di rafforzare la governance del sistema portuale nazionale, assicurando stabilità, continuità amministrativa ed efficacia nell’attuazione delle strategie di sviluppo degli scali marittimi».

Le reazioni

Il viceministro Edoardo Rixi sottolinea dal canto suo che «la firma del decreto conclude un percorso importante e consente di procedere all’insediamento del nuovo vertice, garantendo piena continuità all’azione amministrativa. Sono certo che, grazie a una collaborazione istituzionale solida e costante, Trieste e Monfalcone continueranno a crescere, a innovare e a rappresentare un punto di riferimento per l’intero Adriatico e per il paese».

Un plauso arriva anche da Fedriga, cui d’altra parte si deve l’individuazione di Consalvo dopo il colpo di teatro che ha visto Antonio Gurrieri dimettersi a un passo dalla nomina, davanti all’inchiesta della Procura di Trieste per il presunto riciclaggio di danaro attraverso società estere che avrebbero incassato danaro per consulenze effettuate all’estero. Il presidente della Regione rivolge al nuovo presidente «un sincero augurio di buon lavoro: la formalizzazione della sua nomina restituisce all’Authority una guida autorevole e competente, condizione indispensabile per rilanciare l’azione in una prospettiva di visione e programmazione dello sviluppo dei porti regionali».

Gli interrogativi

Visione e programmazione, uniti a una buona dose di sangue freddo e nervi saldi, sono effettivamente le caratteristiche cui Consalvo dovrà attingere per rilanciare lo scalo, la cui immagine si è appannata per la lunga vacatio seguita alle dimissioni di Zeno D’Agostino e per le difficoltà via via emerse sul fronte degli investimenti da mettere a terra, dei volumi in contrazione e dei rapporti non sempre idilliaci fra operatori. E nella comunità portuale tutti si interrogano sui tempi di ambientamento di un manager valido, ma a digiuno di logistica marittima. E pure su quale sarà la scelta del segretario generale, che dovrà avere una buona dose di competenza specifica e che potrà essere frutto o di una scelta autonoma o “accompagnata” dalla politica, che fin qui ha pesato le nomine nei porti col bilancino di precisione.

Le sfide

Consalvo impugna il timone di una barca solida, ma dove da un anno in qua si ode qualche scricchiolio di troppo, a causa di una precarietà di gestione che non ha permesso di affrontare di petto la questioni. Ecco allora la necessità di blindare i 180 milioni congelati per il grande progetto del terminal ferroviario di Servola, ma pure quella di interloquire con colossi come Msc e Grimaldi, nel primo caso per rilanciare i traffici container del porto e nel secondo per trovare un compromesso tra operatori ro-ro attivi sull’autostrada del mare turca.

Ma i dossier sono numerosi: dalla digitalizzazione al consolidamento della rete degli interporti, passando per il pieno inserimento di Monfalcone nelle strategie dall’Adsp, i temi dell’energia, il nodo della sostenibilità delle crociere, il riconoscimento dell’extradoganalità del Porto franco internazionale e la candidatura di Trieste a terminale europeo del costruendo corridoio commerciale Imec. —

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