Lattebusche potenzia il sito di Chioggia per produrre più gelati

Nuovo impianto di depurazione e aggiornamento di impianti. Il dg Bortoli: «Fatturato a quota 10 milioni entro il 2027»

Stefano Vietina

Lattebusche cresce a Chioggia nella produzione di gelati di alta qualità. Entro l'anno nello stabilimento clodiense verrà installato, infatti, un nuovo impianto di depurazione e si provvederà all'aggiornamento tecnologico di alcuni impianti, così da dare vita a uno dei più qualificati e moderni stabilimenti per la produzione di gelati.

Il sito produttivo veneziano di Lattebusche, dove lavorano più di 30 dipendenti, potrà in questo modo produrre le attuali 102 referenze di gelato, i 350 mila litri di sorbetto, e ampliare le novità, ad iniziare da un annunciato e “segretissimo” gelato invernale, che dovrebbe essere disponibile dal prossimo novembre. «Lo scorso anno - afferma Antonio Bortoli, da cinquant'anni direttore generale di Lattebusche - abbiamo inserito un nuovo tunnel di congelamento che ci ha permesso di produrre nuovi gelati. Ci avvaliamo di processi ad alta tecnologia mentre nella scelta delle materie prime vengono privilegiati i requisiti della freschezza e genuinità. Lattebusche, nella produzione di gelato, è una delle poche realtà, unica in Italia, a rifarsi alle concezioni statunitensi che da sempre abbinano la lavorazione di tale prodotto agli stabilimenti lattiero-caseari».

«Crediamo molto nel nostro gelato - continua il dg – tanto che prevediamo di arrivare, a fine 2025, in questo segmento a 6 milioni di euro di fatturato dai 5,2 del 2024 e di raggiungere quota 10 milioni entro il 2027. Questo grazie all’allargamento dell’export e all’entrata in nuovi punti vendita della Gdo in altre province italiane».

L’espansione territoriale di Lattebusche è iniziata proprio da Chioggia nel 1988. «Noi avevamo già all’epoca tanto latte di qualità – ricorda Bortoli - e un’ampia gamma di prodotti, ma ci mancava un mercato veneto. La Latteria Clodiense produceva gelato, aveva un mercato sul litorale e nel centro di Padova, ma scarseggiava di latte dei propri produttori. Mettere insieme queste due realtà fu una scommessa vincente; e aprì una strada che poi abbiamo saputo proseguire fino ad oggi».

Che in numeri vuol dire 312 soci in sette province (Belluno, Vicenza, Padova, Venezia, Treviso, Trento e Udine), con sei stabilimenti, oltre a Busche e Chioggia anche Padola (Belluno), Sandrigo (Vicenza), Camazzole e San Pietro in Gu (Padova); con 300 dipendenti diretti e 80 indiretti; 3 mila esercizi commerciali serviti quotidianamente dalla rete di vendita e un fatturato in costante crescita, che lo scorso anno ha superato i 155 milioni di euro battendo ogni record.

Così Lattebusche, che ha festeggiato i 70 anni di attività nel 2024, è diventata oggi la più importante cooperativa lattiero casearia del Veneto. Lo stabilimento Lattebusche di Chioggia si è specializzato nell’esclusiva produzione di gelato e sorbetto: oggi vengono prodotte 650 mila unità di vendita di coni e mini-coni, che corrispondono a 4 milioni di pezzi, e poi 270 mila unità di vendita di biscotti e mini-biscotti, 240 mila, sempre di confezioni di vendita, di ricoperti e mini-stecchi, circa un milione di vaschette, 80 mila confezioni di coppette e 350 mila litri di sorbetto.

«L’ingrediente che caratterizza e dona il sapore unico al nostro gelato – sottolinea il direttore generale - è il latte che proviene dalle aziende agricole dei nostri soci allevatori. Nel nostro gelato non ci sono conservanti, coloranti artificiali e grassi idrogenati. Il gusto è caratterizzato dall’elevato utilizzo di latte di alta qualità e panna fresca che ci permette di realizzare un gelato altamente digeribile».

Tutti i prodotti della cooperativa bellunese, dai formaggi Dop Grana Padano, Montasio, Piave e Asiago, a quelli freschi, dallo yogurt al burro, al latte, vengono realizzati nei sei stabilimenti veneti. E a Chioggia Lattebusche produce anche una linea bio utilizzando il latte biologico dei soci allevatori dei comuni montani della provincia di Belluno. «Da anni produciamo anche per un’azienda – conclude Antonio Bortoli - che crea prodotti per celiaci; inoltre nella nostra gamma abbiamo anche un gelato Fiordipanna senza lattosio pensato per gli intolleranti a questo particolare tipo di zucchero».

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