Gruppo Danieli: fatturato a quota 4,2 miliardi, l'utile netto è di 220 milioni
Il margine operativo lordo sale del 12%, il portafoglio tra i 5,7 e i 6 miliardi. Il costo dell’energia pesa sui conti dell’acciaieria: «Atteso un miglioramento»

Non è stato un anno di conti record, ma le prospettive, per il gruppo Danieli, sono molto buone, grazie a un portafoglio ordini compreso in una forchetta tra i 5,7 e i 6 miliardi di euro. Ieri il Consiglio di amministrazione della società ha esaminato e approvato il bilancio annuale e il consolidato di gruppo, nell’esercizio finanziario che va dal primo luglio 2024 al 30 giugno 2025.
I ricavi operativi, sono stati di 4,2 miliardi (-3% rispetto all’esercizio precedente), l’Ebitda (margine operativo lordo) è stato pari a 437,8 milioni (+12%), il risultato operativo è stato di 303,1 milioni (+37%), l’utile netto attribuibile al gruppo è stato di 220,1 milioni (-9%), il patrimonio netto è di 2,760 miliardi (+5%), i dipendenti, in Italia e nel mondo, restano sopra quota 10 mila, precisamente 10.009, in flessione del 3% rispetto ai 10.365 dell’anno prima.

A fronte di questi risultati il Cda proporrà all’assemblea degli azionisti, in programma il 28 ottobre prossimo, la distribuzione di un dividendo di 0,31 euro per le azioni ordinarie e di 0,33 euro per le risparmio, per un importo complessivo di 22,9 milioni di euro, interamente prelevato dall’utile distribuibile dell’esercizio.
Un dividendo in linea con il recente passato, visti i risultati raggiunti nel periodo e nell’ottica di un miglioramento dello scenario in cui l’azienda opera, pur mantenendo elevati gli investimenti in ricerca e innovazione.
Il Cda ha sottolineato, a tal proposito, che negli ultimi 10 anni, oltre l’85% dei profitti è stato reinvestito in azienda, per mantenerla finanziariamente solida e per realizzare nuovi impianti all’avanguardia in fatto di tecnologia e prestazioni.
Plant making e steel making
Andamento differente per le due grandi divisioni della corazzata Danieli. I ricavi per il settore Plant making risultano allineati con le previsioni d’inizio anno e derivano dal rispetto dei programmi di costruzione contrattualmente concordati con i clienti, con un Ebitda di 384, 1 milioni di euro, migliore del risultato del periodo 2023/2024 pur avendo registrato alcune perdite significative per contenziosi con clienti e importanti oneri straordinari legati al completamento e avviamento di alcuni impianti complessi e innovativi.
Qualche nuvola, invece, sull’attività dell’acciaieria Abs che ha risentito in modo notevole dei costi energetici, in particolare nella seconda metà del 2024. «I ricavi per il settore Steel making - si evince dalla relazione di bilancio - risultano inferiori rispetto al budget di inizio anno e presentano una redditività non soddisfacente (Ebitda di 53,7 milioni, perdita di esercizio di 30,2 milioni) per l’effetto negativo del costo dell’energia che in Italia è più oneroso rispetto ai competitor degli altri paesi europei».
«Riteniamo che gli interventi del governo italiano supportati anche dalla Ue – si legge ancora nella relazione di bilancio – abbiano portato nel corso del 2025 a una progressiva mitigazione di tale aspetto, permettendo un miglioramento della redditività che perdurerà anche nel prossimo esercizio.
La produzione venduta dal settore Steel making (gruppo Abs) ha raggiunto circa 1,1 milioni di tonnellate (10% in meno), con l’obiettivo di incrementare questi volumi nel prossimo esercizio riportando alla massima capacità i forni di Abs al servizio dei nuovi laminatoi barre, vergella e sfere».
Portafoglio ordini e previsioni
Il portafoglio ordini del gruppo risulta ben diversificato per area geografica e per linea di prodotto e ammonta, al 30 giugno 2025, a 5,38 miliardi di euro (di cui 271 milioni nel settore della produzione di acciai speciali) rispetto a 5,75 miliardi di euro al 30 giugno 2024 (di cui 296 milioni di euro per Abs).
Gli obiettivi macroeconomici del gruppo Danieli per l’anno fiscale 2025/2026 prevedono un fatturato tra i 4,2 e i 4,3 miliardi di euro, un Ebitda tra i 430 e i 450 milioni, un Net cash (adjusted) tra 700 e 800 milioni, un portafoglio ordini tra 5,7 e 6 miliardi.
Il gruppo continua a perseguire obiettivi di efficienza, quali aumento di produttività e riduzione dei costi, con l’obiettivo di migliorare la competitività nel mercato globale.
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