Granchio blu che delizia: una fabbrica a Porto Tolle lo rende pietanza da export
È stata infatti inaugurata a Porto Tolle la nuova società Granchio Blu Trading, nata dalla partnership tra Atman Holdings di Singapore, Taprobane Seafoods Group dello Sri Lanka e il Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine OP

Da catastrofe per il settore della pesca a possibilità di rilancio per il Polesine. Il proliferare del granchio blu nelle acque dell'Alto Adriatico dal 2023 ha costretto alla chiusura centinaia di piccoli allevatori di vongole veraci della Sacca di Scardovari. Ora il Polesine, grazie ad un'iniziativa che ha messo insieme il Commissario straordinario del governo per il Granchio Blu, il Consorzio delle Cooperative Pescatori del Polesine OP, e vari imprenditori internazionali, punta sullo sfruttamento del crostaceo. È stata infatti inaugurata a Porto Tolle la nuova società Granchio Blu Trading, nata dalla partnership tra Atman Holdings di Singapore, Taprobane Seafoods Group dello Sri Lanka e il Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine OP.
L'invasione del granchio blu nel Delta del Po ha causato danni economici stimati in oltre 200 milioni, devastando le popolazioni di mitili e di vongole, con riduzione delle produzioni in alcune aree fino al 98%. Le difficoltà sono state vissute dalle aziende ittiche polesane e dell’intero indotto, con circa 4 mila posti di lavoro messi a rischio. Ora la nuova iniziativa imprenditoriale punta a convertire la minaccia in risorsa, attraverso la raccolta controllata, la lavorazione e l’esportazione del crostaceo. Attualmente su 100 quintali di granchio blu pescato, solo 20 quintali vengono immessi sul mercato. «Quella contro il granchio blu è una battaglia che non concede battute d’arresto, iniziative come questa consentono di aprire nuovi mercati e valorizzare una produzione che fino adesso per i nostri operatori è stata solo una minaccia», commenta Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca.
Lo stabilimento di Porto Tolle lavorerà centinaia di tonnellate di granchio blu all’anno per esportarne la polpa verso mercati internazionali come Stati Uniti, Europa e Asia. Il progetto unisce le competenze locali dei pescatori con l’esperienza globale di Taprobane nella lavorazione del pesce, creando nuovi posti di lavoro e sostenendo l’economia del territorio. Granchio Blu Trading non solo svilupperà un'attività commerciale, ma collaborerà anche con istituti di ricerca per promuovere metodi di pesca ecocompatibili e contribuire a ristabilire l’equilibrio dell'ecosistema del Delta del Po, rappresentando un modello virtuoso di sostenibilità circolare.
«I nostri pescatori hanno subito perdite enormi – aggiunge Paolo Mancin, presidente del Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine OP -. Con Granchio Blu, restituiamo speranza alla comunità, creando opportunità dalle difficoltà». Il Commissario per il granchio blu Enrico Caterino ha accolto con favore l’iniziativa, sottolineando che la nuova azienda «rappresenta esattamente il tipo di cooperazione pubblico-privata di cui l’Italia ha bisogno per invertire la rotta dell’invasione del granchio blu».
Intanto il granchio blu viene ora utilizzato anche per cibo per gatti. Il consorzio “Fil Blu”, con le Università di Milano e Padova, il Consorzio delle cooperative dei pescatori del Polesine aderente a Confcooperative, ha sostenuto il progetto della startup Feed from Food, con l’azienda di petfood Sanypet e una catena di negozi specializzati. Grazie a un’innovativa tecnologia, dal crostaceo è possibile ricavare una farina proteica usata per paté umido per gatti presso lo stabilimento di Bagnoli di Sopra. Il nuovo alimento, già stato testato ed è pronto a sbarcare sul mercato.
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