Fincantieri, rimodulato il contratto con la US Navy

Il gruppo triestino e la Marina militare Usa ridisegnano il programma Constellation in linea con le nuove priorità dell’amministrazione americana

La redazione
La nave Freedom, prototipo consegnato alla Marina Usa dalla Fincantieri
La nave Freedom, prototipo consegnato alla Marina Usa dalla Fincantieri

Cambio di passo sul programma Constellation. Fincantieri e la Marina militare statunitense hanno siglato un accordo che prevede la rimodulazione dei piani di sviluppo della flotta americana in linea con le nuove priorità strategiche individuate dalla US Navy. 

In base al nuovo accordo, proseguiranno i lavori sulle due fregate della classe Constellation attualmente in costruzione nei cantieri di Fincantieri Marinette Marine (Fmm) in Wisconsin, mentre non si procederà con le altre quattro unità già commissionate. Fincantieri contribuirà comunque alla realizzazione di nuove classi di unità navali: una nota del gruppo spiega come siano previsti nuovi ordini «per la costruzione di unità in segmenti che rispondono al meglio agli interessi immediati del Paese e al rilancio della cantieristica navale statunitense, come le navi rompighiaccio, le operazioni anfibie e le missioni speciali».

Si passa quindi dalle grandi fregate a piccole navi da combattimento di superficie, manned e unmanned. Unità più piccole e più tecnologiche, su cui far valere le competenze di Fincantieri. Il gruppo, precisa la nota, sarà indennizzato tramite «specifiche misure di compensazione rispetto agli impegni economici e agli impatti industriali derivanti dalla decisione contrattuale della U.S. Navy, presa per propria convenienza».

«L’accordo con la U.S. Navy segna un nuovo capitolo nella nostra partnership strategica, fondata sulla fiducia reciproca, visione condivisa e sulla ricerca dell’eccellenza. Il percorso definito per il programma Constellation garantisce la necessaria stabilità ai nostri team e all’intero Sistema dei Cantieri del Wisconsin, consentendoci di continuare a investire in innovazione e competenze», ha spiegato George Moutafis, amministratore delegato di Fincnatieri Marine Group.

«Mentre la Marina si prepara a nuove tipologie di unità, siamo pronti a supportare le sue esigenze in evoluzione, facendo leva sulla forza delle nostre strutture americane e sull’esperienza maturata. I nostri investimenti nei cantieri statunitensi sono la prova della nostra visione di lungo termine: essere un punto di riferimento per l’industria navale americana e un motore per sostenere la rinascita della cantieristica nazionale».

Negli ultimi anni, Fincantieri ha investito oltre 800 milioni di dollari nei suoi quattro cantieri americani – Marinette, Green Bay, Sturgeon Bay e Jacksonville – con l’obiettivo di assicurare la massima efficienza produttiva, flessibilità e innovazione tecnologica. Investimenti che hanno permesso di consolidare una filiera industriale in grado di rispondere alle nuove priorità della U.S. Navy: rapidità di consegna, modularità e scalabilità delle piattaforme navali.

Fincantieri Marine Group impiega attualmente circa 3.750 lavoratori altamente specializzati negli Stati Uniti, con un recente incremento di 850 unità per sostenere la crescita e rafforzare la propria base industriale. 

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