Con i grandi marchi da Capri a St. Moritz, Maltempi cresce nella moda di lusso

La società di Fontanafredda è tra le più performanti nelle vendite multibrand. Ha chiuso il 2024 con 67 milioni di ricavi, in crescita del 12% sull’anno precedente

Maura Delle Case

Dal primo negozio rilevato a Gorizia a 17 punti vendita attivi tra Italia, Francia e Svizzera, rigorosamente in località esclusive, da Capri a Portofino passando per St. Moritz e Cortina.

È il rally della friulana Maltempi, società presieduta da Roberta Casagrande, figlia d’arte (suo papà è il presidente dell’omonima impresa attiva nel settore delle macchine per la perforazione e consolidamento del terreno) che, all’altezza di soli 46 anni, di società ne ha aperte – con profitto – ben tre. Prima un’immobiliare, poi un’azienda agricola, quindi una commerciale di moda di lusso. Nata, quest’ultima, quasi per caso.

«Lo racconto sempre quando parlo di Maltempi – attacca Roberta –: il mio coinvolgimento in azienda è nato davanti a un gin tonic. Stavo parlando del progetto con la mia amica Giulia Ferraresso, terza generazione di una famiglia veneta che già aveva un negozio di abbigliamento e che mi aveva coinvolta per aiutarla a strutturare un business tutto suo. Quando siamo arrivate al dunque, mi ha guardata e mi ha detto: perché non lo facciamo insieme?».

Casagrande non ha esitato. «Le ho detto sì ed è così che abbiamo rilevato il nostro primo negozio a Gorizia, Unique, un punto vendita forte di rapporti già solidi con alcuni grandi brand, che è poi la cosa più importante nel nostro settore, e che non aveva ricambio. Così abbiamo iniziato nel 2019».

Con un piccolo passo, com’è sempre stato nella storia dell’imprenditrice friulana, abituata a conquistarsi tutto con determinazione e fatica. «Mi piace ricordare e lo faccio ogni volta che ho l’occasione di parlare con i giovani, che io non ho fatto l’università. Al liceo, quando finivo le lezioni, correvo in azienda a dare un mano a mio padre, che mi concedeva di andare a studiare non prima delle 18.30. Quando il liceo l’ho finito, nel 2000, avrei voluto andare all’università, ma in Casagrande c’era ancora bisogno di me e quindi quel sogno l’ho chiuso nel cassetto. Di giorno lavoravo in azienda, di sera prendevo l’auto e andavo a Udine, all’Enaip, per imparare tutto quello che potevo sulla gestione d’impresa, gli aspetti legali e finanziari, volevo capire, sapere. È stata dura, ma se oggi sono quello che sono lo devo alla severità di mio padre».

Nel 2003, dopo qualche anno nell’azienda di famiglia, Roberta prende il coraggio a due mani e apre la sua prima azienda, un’immobiliare – nome: Ira – che ha costruito larga parte dei capannoni industriali della zona, con diversi blitz anche in campo residenziale e commerciale. Poi, assecondando le inclinazioni del fratello, lo ha aiutato ad aprire un’azienda agricola. E un po’ per caso, alla fine, è arrivata alla moda, con grandi soddisfazioni e – parola sua – qualche fortuita coincidenza.

Non troppo tempo dopo aver aperto a Gorizia, la sua socia incrocia Michele Maltempi, imprenditore di Cremona, e il suo socio e il suo braccio destro Albino Cristiani, che aveva un negozio nella provincia lombarda, a Castellone, altri tre a Portofino e stava per aprirne uno a Trieste. A sua volta privo di ricambio generazionale, era in cerca di una soluzione, che gli si è palesata con Giulia e Roberta. Non ci è voluto molto per trovare l’accordo, «nel mezzo della pandemia – ricorda Casagrande – il 28 gennaio 2021 abbiamo firmato l’acquisizione. Da buona friulana, a quel punto ho trasferito la sede legale di Maltempi a Fontanafredda e iniziato a riorganizzare lo staff e l’azienda».

In tre anni e mezzo, la società è arrivata a contare 17 punti vendita – quattro a Portofino, tre a Belluno, due a Capri, uno a Trieste, Gorizia, Castellone, in Francia a Megève e in Svizzera, a St.Moritz. «Altri tre li apriremo a dicembre: a Cortina, St. Moritz e in Francia a Courchevel» annuncia Casagrande, spiegando che in alcuni casi si tratta di punti vendita multibrand, in altri di monomarca. Rigorosamente di lusso.

In Maltempi si trovano praticamente tutti i brand più desiderati. «Faccio prima a dire chi non abbiamo – dice ridendo Casagrande –: Louis Vuitton, Chanel, Hermès e Dior. Gli altri ci sono tutti. Qualche esempio? A Capri abbiamo i monomarca di Loewe e Céline, a Portofino, tra gli altri, di Longchamps, a Cortina apriamo Stone Island. Abbiamo grande supporto sia dal gruppo Kering che da Lvmh, ma anche da Moncler e Prada».

Alla crescita dei negozi si è accompagnata quella del personale. «Da 20 siamo diventati quasi 60, con una selezione impegnativa, i nostri venditori li incontriamo di persona, per me è una questione di fiuto. Ho preso dei giovani friulani che ho poi mandato alle nostre filiali estere e si sono mossi benissimo. Uno di loro è diventato il direttore della nostra branch svizzera».

Il bilancio 2024 di Maltempi ha chiuso a 66,7 milioni di ricavi, in crescita del 12,7% sui 59,2 milioni dell’anno precedente. Il margine operativo lordo ha invece subito una riduzione, passando da 2 milioni nel 2023 a 1,7 milioni.

Il futuro? «Continueremo con le acquisizioni, che valuteremo senza fretta anche alla luce dell’incertezza di questo periodo che il nostro settore sta pagando in modo importante. Fortunatamente Maltempi è una mosca bianca: nel 2024 è stata tra le quattro società italiane su 15 attive nella vendita multibrand a crescere, tutte le altre hanno perso».

Non stupisce, se si considera, come ricorda Casagrande, che il mercato del lusso italiano ha visto contrarsi, specie quest’anno, le quote di acquisti da parte degli americani e che quello francese, ancor prima, ha visto la “scomparsa” dei russi. A sostenerlo restano gli asiatici, «che fortunatamente – conclude Casagrande – sono pazzi per la nostra moda».

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