Bottega sfiora i cento milioni spinta dai mercati alternativi

Il 22% dei ricavi arriva da Paesi quali Turchia, Sudafrica, Mauritius, Etiopia e Seychelles. Sold out le prime 12 mila bottiglie di whisky prodotte in Friuli

Riccardo De Toma
Sandro Bottega guida l'azienda con i fratelli Stefano e Barbara.
Sandro Bottega guida l'azienda con i fratelli Stefano e Barbara.

 

L’impatto dei dazi Usa resta ancora un’incognita, anche se la stima è di una flessione del 10%, ma per Bottega spa il 2025 non è un anno in difesa. La cantina di Bibano di Godega, uno dei principali ambasciatori del Prosecco in Europa e nel mondo, si appresta infatti a chiudere il 2025 con un +5% di fatturato rispetto al bilancio 2024.

Dopo aver archiviato l’anno scorso a quota 94,4 milioni e il primo semestre del 2025 con 44 milioni di volume d’affari, la previsione di fine anno è di 99 milioni, sulla spinta di una seconda parte dell’anno che storicamente è quella più ricca, grazie al traino delle festività. Quota 100 è a un passo, quindi, sebbene il conto non includa i 40 milioni di incassi dei Prosecco Bar sparsi per il mondo, una rete che oggi comprende 38 locali, dislocati negli aeroporti, nei grandi centri commerciali e all’interno di grandi strutture turistiche.

Presente in 160 Paesi, l’azienda vitivinicola guidata da Sandro Bottega sta investendo molto per crescere anche al di fuori dei principali mercati come Ue, Usa, Cina. Una strategia che sta pagando, se è vero che a fine anno oltre un quinto del fatturato, il 22% secondo le proiezioni, arriverà da Paesi cosiddetti “minori”. Su tutti Turchia, Sudafrica e Mauritius, dove le vendite di vini e distillati a marchio Bottega è cresciuta quest’anno del 67%, ma anche Repubblica Dominicana, Seychelles, Etiopia, Filippine, Islanda, Nepal, Togo, Maldive e Guatemala, paesi nei quali il fatturato medio viaggia attorno ai 200 mila euro.

Nuovi mercati che confermano la forte vocazione all’export di un’azienda le cui vendite sono realizzate per l’86% al di fuori dei confini nazionali (ma con l’Italia che nel primo semestre ha segnato una crescita del 7%).

Dietro al segno più del 2025 anche i risultati positivi di nuovi prodotti come il whisky prodotto a Fontanafredda (Pordenone), presidio friulano di un’azienda che, oltre alla sede principale di Bibano di Godega, può contare anche sugli stabilimenti di Vittorio Veneto, sempre nel trevigiano, Valgatara nel veronese, Montalcino e Castelnuovo Berardenga in provincia di Siena.

Il primo lotto di 12 mila bottiglie di whisky prodotte a Fontanafredda è stato interamente venduto in poche settimane tra Europa e Asia, e anche per le 15 mila del secondo, in vendita dall’inizio del 2026, si annuncia un rapido esaurimento. Tiratura limitatissima invece per l’Oro di Venezia, l’esclusivo cofanetto in legno nero laccato al cui interno il pezzo da novanta è la Bottiglia Gold, realizzata dal maestro vetraio Pino Signoretto e decorata con una foglia d’oro zecchino: 28 le confezioni realizzate, al modico prezzo di 2.500 euro l’una.

Novità in arrivo anche sul fronte dei Prosecco Bar. Nei primissimi mesi del 2026 è prevista infatti l’apertura di quattro nuovi locali: a Londra, in Giappone (Tokyo), nelle Maldive e a San Paolo, in Brasile (un’ulteriore apertura in Brasile è prevista anche nello stato del Mato Grosso).

In cima alla classifica degli incassi, con un fatturato vicino ai 4 milioni l’anno, si conferma il Prosecco Bar di Dubai, insediato all’interno del Dubai Mall, di uno dei più grandi e sfarzosi centri commerciali del pianeta.

Riproduzione riservata © il Nord Est