A Top 500 Trieste il dialogo con l’ateneo e il nodo stranieri

All’evento del gruppo Nem, giovedì alle 17 alla Stazione Marittima, si parlerà di emergenza demografica. Iscrizioni su eventinem.it

Giorgia Pacino
Il piazzale antistante la stazione marittima di Trieste
Il piazzale antistante la stazione marittima di Trieste

Donata Vianelli lo aveva detto già nella prima intervista rilasciata al Piccolo dopo la sua elezione: «Il grande tema è il precariato». E se anche l’ateneo triestino non potrà assumere tutti i giovani entrati negli ultimi anni grazie ai fondi Pnrr, l’impegno resta quello di «fare uno sforzo in più per tenerli con noi».

Già delegata del rettore per l’orientamento e il job placement e rappresentante dell’ateneo anche in Almalaurea, nell’osservatorio Università-Imprese e nel gruppo Ranking della Crui, sarà la rettrice dell’Università di Trieste ad aprire il confronto tra imprese e territorio giovedì alle 17, nella sala Oceanica della Stazione Marittima, in occasione della tappa giuliana di Top 500, il ciclo di eventi organizzato da Nord Est Multimedia, il gruppo che edita ilNordEst.it e sei quotidiani del territorio, e Pwc Italia. “Le imprese e l’emergenza demografica” è infatti il tema al centro dell’evento che vedrà alternarsi sul palco manager e imprenditori alle prese con la sfida della ricerca di talenti.

Prima donna a ricoprire la carica in cento anni di storia, Vianelli ha fatto da subito del rapporto con le imprese e il territorio una costante del suo mandato, riservando una particolare attenzione ai giovani ricercatori con l’obiettivo di arginare la fuga di cervelli. Subito dopo la presentazione della classifica delle prime 500 imprese della regione, Vianelli sarà quindi la protagonista del primo dialogo del pomeriggio per riflettere sul ruolo dell’ateneo nel favorire l’incontro tra giovani e mondo del lavoro.

L’incontro tra università e imprese è infatti il primo passo per ridurre la distanza, considerata ancora troppo ampia, tra formazione e lavoro. Una distanza su cui pesa il disallineamento di competenze, ma anche il fattore demografico: denatalità e invecchiamento della popolazione stanno riducendo il bacino di possibili nuovi ingressi, aumentando al contempo la concorrenza tra aziende per accaparrarsi il personale.

Lo sa bene Manuela Braiuca, chief financial officer di Autamarocchi. In un settore in cui l’età media degli autisti è sempre più elevata, le aziende faticano a trovare giovani da impiegare sui mezzi. Braiuca dialogherà con Michelangelo Casadei, general manager della business unit Motor Yachting di Groupe Beneteau che a Monfalcone dà lavoro a 200 persone e punta a crescere con il rilancio della divisione a motore. Di come guardare al futuro, non solo delle nuove generazioni, parleranno anche Francesca Tironi, partner di Pwc Tls Legal, Francesco Bosso, chief commercial officer di Illycaffè, e Ornella Venica Lauzzana, socia di Venica&Venica. Per la rinomata azienda vinicola del Collio l’attenzione al futuro si declina in ottica di sostenibilità, con investimenti mirati a tutelare l’integrità del terreno e la biodiversità.

In tutti i settori citati, gioca oggi un ruolo sempre più decisivo la manodopera straniera. Dopo la miccia divampata a Monfalcone, con il voto unanime in Consiglio comunale di una mozione che chiede «una revisione del modello produttivo» di Fincantieri, il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti ha parlato di un messaggio «irresponsabile». Il numero uno dell’associazione degli imprenditori che ha lanciato il Progetto Ghana, per formare nel Paese di provenienza e portare in Italia manodopera qualificata al servizio delle imprese, ha ricordato su queste pagine che «bisogna fare i conti con la denatalità». Ad Agrusti toccherà la chiusura dell’evento. Per provare a immaginare un modello nuovo di immigrazione, che unisca lavoratori preparati e cittadini consapevoli.

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