Buttafuoco cita Euripide per Gaza: «La tomba di questo bambino sarà un monumento alla vergogna»

Netta la presa di posizione della Mostra del Cinema di Venezia sul massacro in corso a Gaza nelle parole del suo presidente che legge un testo tratto da Le Troiane nella cerimonia di pre-apertura

Cristiano Cadoni
L'intervento di Pietrangelo Buttafuoco alla Mostra del Cinema
L'intervento di Pietrangelo Buttafuoco alla Mostra del Cinema

Eccola la presa di posizione della Mostra del cinema di Venezia sul massacro in corso a Gaza, quella sollecitata dalle firme degli artisti pro-pal, che lunedì 24 agosto - nel loro secondo appello, con 1.500 firme- erano arrivati a chiedere l'esclusione dal festival dei colleghi (due in particolare, Gal Gadot e Gerard Butler, protagonisti del film "In the hand of Dante") apertamente schierati a favore della condotta di Israele.

Intervenendo alla cerimonia di pre-apertura nella sala Darsena, primo appuntamento ufficiale della Mostra, alla vigilia dell'apertura, il presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco ha preso posizione, a nome di tutta l'istituzione, contro la strage di bambini a Gaza. Lo ha fatto leggendo un brano da "Le troiane" di Euripide.

«Un libro del liceo che ci consegnava gli anticorpi necessari, solo che dovevamo tenerli vivi per non accettare quello che invece stiamo accettando giorno dopo giorno», ha detto. Netto e senza sfumature l'affondo di Buttafuoco, quasi a voler spazzare via ogni possibile accusa di ambiguità.

Il presidente si è concentrato soprattutto sulla strage di bambini, sottolineando le parole di Euripide: «Che paura vi faceva? Voi, assassini, cosa temevate da lui? Poteva forse risollevare da solo una città distrutta?». E poi ancora: «La tomba di questo bambino sarà un monumento alla vergogna».

Buttafuoco ha poi dato il microfono a don Nandino Capovilla, parroco di Marghera, da sempre attivo per la pace in Palestina. E il sacerdote veneziano ha parlato apertamente di genocidio, citando anche le parole di monsignor Sabbah, patriarca emerito di Gerusalemme. «Non è un film quello al quale stiamo assistendo attoniti», ha detto don Nandino.

Il messaggio di pace per Gaza di don Nandino Capovilla alla Mostra del cinema di Venezia
La redazione
Don Nandino Capovilla e le sue parole di pace per Gaza

«E' un massacro, non è una guerra ma un piano di transfer, un genocidio e il mondo continua a difendere Israele. Ma quando tornerà all'umanità? Il tempo delle esitazioni è finito», ha aggiunto il sacerdote, citando anche il sottosegretario per gli Affari umanitari delle Nazioni unite, Tom Fletcher. «Questa carestia si poteva evitare, anche perché avviene a poche centinaia di metri dal cibo. E' una carestia usata come arma di guerra, sostenuta dalla complicità di tanti governi».

Infine ha ricordato l'articolo 3 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo: "Avevamo diritto alla vita e alla sicurezza le 1.205 vittime dell'attacco di Hamas del 7 ottobre. Lo avevano anche i 62 mila palestinesi uccisi a Gaza, tra i quali 18 mila bambini. C'è un preciso disegno di pulizia etnica. Si poteva fermare, anche smettendo di inviare armi a Israele".

Riproduzione riservata © il Nord Est