L’arte e il sapere artigiano in mostra all’Arsenale di Venezia
Da giovedì 2 a domenica 5 ottobre si potranno vedere le meraviglie fatte a mano che hanno reso famosa Venezia. Linea Actv dedicata da piazzale Roma

Le meraviglie del sapere artigiano. La creazione delle opere “fatte a mano” da sempre il vanto della cultura nazionale. Torna all’Arsenale il Salone dell’Alto Artigianato.
Terza edizione, 160 espositori provenienti da tutta Italia nei 7 mila metri quadrati di spazio espositivo delle antiche Tese e Nappe. Con grande attenzione dedicata ai mestieri tradizionali veneziani.
Si apre giovedì 2 alle 11, e sarà possibile visitarlo fino a domenica. Quattro giorni di passerella per dare luce alle realtà più importanti dell’artigianato veneziano e nazionale.
Un’idea lanciata nel 2023 dal sindaco Brugnaro, realizzata dalla società Vela con la collaborazione delle associazioni di categoria. Sarà possibile vedere gli artigiani-artisti esibirsi dal vivo e realizzare le loro preziose opere.
In primo piano il vetro, con i maestri muranesi e Matteo Seguso, incisore d’arte su vetro, che mostrerà come da una materia inerte può nascere un capolavoro. Ci saranno anche i perleri e i mosaicisti di antica tradizione.
Salviati e Orsoni, la più antica azienda presente in Centro storico che lavora il vetro e i mosaici come una volta. La sua fornace produce pezzi di altissima qualità.
E poi gli artisti delle perle, Maurizio Lotter veneziano venuto dal Giappone dove da vent’anni tiene alta a Kyoto la bandiera della produzione artistica muranese.
Un’ampia sezione è dedicata ai saperi veneziani. Con le merlettaie di Burano, poche anziane che trovano nuove energie nelle giovani apprendiste grazie all’associazione guidata da Martina Vidal.
E poi la tradizione orafa della Serenissima, i gioielli e le pietre, le maschere della Bauta e i costumi di Antonia Sauter, Sogno Veneziano, il Tabarro. Sempre sul fronte dei tessuti ecco il marchio prestigioso di Luigi Bevilacqua, produzione a San Stae e tessuti preziosi e unici come damaschi, broccati che hanno arredato case e palazzi in tutto il mondo. Il celebre “velluto soprarizzo” è realizzato ancora oggi sui telai originali del XVIII secolo.
A Venezia ci sono anche i terrazzai. Che inventano i “pavimenti alla Veneziana”. Piccole pietruzze legate dalla calce che danno vita a veri capolavori. Tradizione antica che ha visto nelle aziende storiche Asin, Crovato, Vianello e molti altri esempi famosi nel mondo.
I marmisti, con la ditta Lamon marmi che da oltre 60 anni crea vere opere d’arte nel suo laboratorio di Barbaria delle Tole a Castello, dotato di tecnologie avanzate. E gli strumenti musicali. Con la liuteria Pusiol, che sforna chitarre e strumenti a corda nel laboratorio di Santa Maria Formosa.
L’antica fabbrica di corde per chitarre e violini Dogal Strings, che dal 1950 produce in centro storico nei propri laboratori accessori di altissima qualità utilizzati dai chitarristi di tutto il mondo.
A Venezia si usa molto il legno. Anche quello recuperato dalle bricole abbandonate come fanno Massimo Ghezzo e Stefano Crosera, gondoliere della cooperativa Manin. Restauratori come Lunardelli e Giuliano Brollo mostreranno come si recupera un vecchio mobile senza alterarne le qualità originarie.
Infine i laboratori di Muve Academy, a cura della Fondazione dei Musei civici veneziani, i nuovi progetti degli studenti in collaborazione con scuole e enti culturali della città.
“Venezia cuore pulsante dell’eccellenza artigiana italiana”, dice il sindaco, “non è soltanto una fiera, ma un’esposizione di saperi nel luogo dell’antica produzione navale e oggi del Salone Nautico. Una scommessa vinta”.
Il Salone raggiungibile dalla porta della Tesa 105 ai Bacini è aperto da giovedì a domenica.
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