Scoperto un nuovo fratellastro di Antonio Canova

Il celebre scultore avrebbe un legame di sangue con Giuseppe Sartori, detto Iseppo, terziario francescano del convento di San Francesco Grande a Padova

La redazione
un particolare dell'atto di Battesimo di Iseppo, fratellastro del Canova
un particolare dell'atto di Battesimo di Iseppo, fratellastro del Canova

Una nuova e straordinaria scoperta arricchisce il patrimonio storico e culturale della Marca trevigiana gettando nuova luce sulla famiglia del grande artista Antonio Canova.

Di recente è difatti emerso che il celebre scultore e pittore non aveva solo le “sorellastre” Elisabetta e Maria e un solo “fratellastro”, il ben noto abate Giovanni Battista Sartori, ma anche un altro “fratellastro” finora rimasto però finora ignorato dalle biografie ufficiali.

Parliamo di Giuseppe, detto Iseppo - nato a Crespano il 3 settembre 1763 quale primo figlio del secondo matrimonio di Angela Zardo, vedova dello scalpellino Pietro Canova - da sempre ritenuto morto poco dopo la nascita o al massimo in età infantile.

A riportare alla luce questa figura dimenticata è un importante studio, dello storico Federico Piscopo, frutto di un’attenta indagine documentale e archivistica condotta in occasione delle celebrazioni per i 250 anni dalla nascita dell’abate Sartori Canova patrocinate dal Comune di Pieve del Grappa.

Dagli alberi genealogici conservati nella casa di Canova a Possagno, e da una corrispondenza inedita custodita presso l’Archivio di Stato di Padova, emerge dunque la figura di frate Giuseppe Sartori, terziario francescano del convento di San Francesco Grande a Padova.

Un uomo che, come scriveva lo stesso Canova al Conte Degli Oddi, “ardeva di voglia di poter portare il capuccio più che divenire sovrano”.

Una vocazione adulta, maturata con determinazione e spirito autentico, che lo portò a vestire l’abito serafico nel febbraio 1795 e a professare solennemente i voti un anno dopo. Purtroppo, però, la gioia per il compimento di questo percorso spirituale fu di breve durata visto che frate Giuseppe si ammalò gravemente e morì il 10 febbraio 1797 a soli 33 anni per quella che le cronache del tempo definivano “febbre maligna”.

«La storia di Iseppo è un tassello prezioso che arricchisce la narrazione storica della nostra comunità e restituisce dignità e memoria ad una figura rimasta troppo a lungo nell’ombra – commenta il Sindaco di Pieve del Grappa, Annalisa Rampin – Il lavoro di ricerca svolto da Federico non solo rappresenta un contributo scientifico di altissimo livello, ma ha anche un valore identitario dato che ci permette di riconoscere nella nostra storia locale i semi di una vicenda umana e spirituale che merita di essere conosciuta».

«Questo studio – spiega invece Federico Piscopo – nasce dall’esigenza di restituire completezza alla storia della famiglia Canova, partendo dai documenti e dalle testimonianze dirette spesso rimaste trascurate.

Scoprire Iseppo, il frate che scelse la povertà e la preghiera, è quindi stato come incontrare un uomo vero in mezzo ai ritratti sbiaditi della memoria. La sua figura ci ricorda che anche le storie piccole e silenziose possono avere una grande forza evocativa».

Insomma, una scoperta che impreziosisce il programma delle prossime celebrazioni comunali “canoviane” e che offre nuovi spunti di approfondimento non solo per gli studiosi, ma per tutti gli appassionati della storia e dell’arte legata a Canova.

Ecco perché il Comune di Pieve del Grappa, in collaborazione con alcune realtà culturali del territorio, sta già organizzando future iniziative per valorizzare questa figura ritrovata e diffondere la conoscenza di un altro frammento della eredità storica pievesina.

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