Da Pordenonelegge per la Palestina: 217 ospiti firmano l’appello per Gaza
Dal Nobel Shirin Ebadi a scrittori, giornalisti e architetti: la lettera inviata alle istituzioni italiane chiede interventi urgenti contro le violazioni del diritto umanitario in Palestina

Duecentodiciassette ospiti del festival Pordenonelegge hanno firmato l’appello per Gaza: lettera formalmente inviata alle istituzioni italiane. La missiva, sottoscritta dal Premio Nobel per la pace Shirin Ebadi e da molte altre personalità di primo piano della cultura italiana e internazionale, invoca interventi urgenti per fermare le violazioni del diritto umanitario in Palestina. La missiva è stata formalmente inviata ieri agli indirizzi di posta elettronica certificata.
L’iniziativa è stata promossa dal gruppo Cittadini per la Palestina di Portogruaro, gruppo spontaneo, multietnico e apartitico, con il supporto del neonato Comitato per la Palestina di Pordenone, in occasione della 26ª edizione di Pordenonelegge, ottenendo un caloroso riscontro.
L’iniziativa si distingue per la straordinaria qualità e trasversalità dei sottoscrittori. A guidare l’appello troviamo Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace 2003, simbolo internazionale della lotta per i diritti umani. Il mondo scientifico e accademico è rappresentato da personalità di primissimo piano: Silvio Garattini, farmacologo di fama internazionale e fondatore dell’Istituto Mario Negri; Giuseppe Remuzzi, nefrologo e direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri; il sociologo Stefano Allievi, docente all’Università di Padova; Bernard Friot, economista e sociologo francese di rilevanza europea.
L’architettura contemporanea vede la firma di Massimiliano Fuksas, tra i più celebri progettisti a livello mondiale, autore del Nuovo Centro Congressi Eur di Roma.
Ha aderito anche Pier Luigi Bersani, ex segretario del Pd ed ex ministro dello Sviluppo economico.
Il mondo dell’informazione e della comunicazione partecipa con Concita De Gregorio, giornalista e scrittrice, ex direttrice dell’Unità; Annalisa Cuzzucrea, giornalista di Repubblica; Massimo Cirri, conduttore storico di “Caterpillar” su Radio2; Vera Gheno, sociolinguista e divulgatrice; Matteo Saudino (BarbaSophia), filosofo e divulgatore seguito da centinaia di migliaia di giovani. Particolare significato assume l’adesione dello scrittore israeliano Alon Altaras, che «dimostra come la cultura possa superare le frontiere nazionali, andare in profondità e costruire ponti là dove folli ideologie erigono muri» scrivono i promotori.
La narrativa italiana è rappresentata da voci di primo piano: Viola Ardone, autrice de “L’Arminuta”; Michela Marzano, filosofa, saggista e scrittrice; Antonio Manzini, creatore del Commissario Rocco Schiavone; Marco Balzano, Premio Campiello 2015; Federica Manzon, Piergiorgio Pulixi, Espérance Hakuzwimana.
Il panorama internazionale include l’irlandese William Wall, lo spagnolo Agustín Martínez, la croata Maja Klaric, il poeta sloveno Goran Vojnović. Il settore medico-sanitario partecipa con Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva.
Sono coinvolte personalità di ogni generazione e provenienza; dai giovani emergenti come Giacomo Spallacci Stenta (25 anni) agli autori amati dal pubblico del Friuli Venezia Giulia come Enrico Galiano, Antonella Sbuelz, Giacomo Vit, Paolo Cossi e Piero Marelli.
Molti autori hanno voluto aggiungere riflessioni personali e recarsi personalmente allo stand #palestinalegge allestito in via Mazzini per diffondere la cultura e dar voce al popolo palestinese, dove hanno letto loro poesie o brani e hanno espresso solidarietà e condanna dell’orrore in corso a Gaza. Gli attivisti al gazebo hanno indossato magliette con i versi dello scrittore palestinese Refaat Alareer: «Se io devo morire, tu devi vivere per raccontare la mia storia».
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