“Gli squali”, le paure della Gen Z secondo il veneto Mazzariol diventano un film

Dopo il libro ecco il film che racconta la storia personale di Giacomo Mazzariol: «Il mito del successo vuole i ragazzi sempre in movimento»

Elena Grassi
Giacomo Mazzariol alla presentazione del film "Gli squali" alla Festa del Cinema di Roma
Giacomo Mazzariol alla presentazione del film "Gli squali" alla Festa del Cinema di Roma

«Un racconto personale diventa universale quanto più è vero, e io qui ho narrato il mio viaggio dalla provincia veneta, da Castelfranco, a Roma per diventare scrittore e sceneggiatore, vedendo cambiare le amicizie, tra chi è rimasto e chi se n’è andato, e vedendo cambiare anche me stesso. Ho capito che la cosa più importante è saper dire di no e prendersi del tempo, per sopravvivere in una società succube del mito del successo, che ti avvinghia in dinamiche competitive, costringendoti a essere sempre performante».

Così Giacomo Mazzariol esprime il senso del suo secondo romanzo “Gli squali” (2018), scritto dopo l’exploit del best seller “Mio fratello rincorre i dinosauri” (2016), che diventò un film, presentato alla mostra del cinema di Venezia nel 2019. Oggi invece “Squali”, per la regia di Daniele Barbiero, apre il concorso Panorama Italia ad “Alice nella città”, sezione autonoma della Festa del cinema di Roma, in concomitanza con la sua uscita nelle sale italiane per Eagle Pictures.

Il film

Protagonista è Max (interpretato da Lorenzo Zurzolo), che dopo la maturità progetta un viaggio con i suoi più cari amici, ma li “pacca” cedendo al richiamo di un paese dei balocchi hi-tech quando l’imprenditore Robert Price (la star hollywoodiana James Franco) lo ingaggia per sviluppare un’app dedicata alla scelta dell’università.

«Il film è perfino migliore del libro», continua Mazzariol, «perché approfondisce le paure di chi vive nell’incertezza del proprio destino in un mondo che ci vuole sempre in movimento. Pur con i giusti tradimenti, in “Squali” è vivo lo spirito del romanzo, dalla provincia veneta in cui tutti si conoscono e le relazioni amicali e amorose sono un “Beautiful”, e dove ho trovato ispirazione anche per l’azienda informatica, pensando alla H-Farm di Roncade, per arrivare a Roma, vista come la frontiera delle opportunità, che però ti mette potentemente alla prova: questi due mondi, non poi così distanti, trovano sintesi nella formazione di Max, costretto a fare i conti con sé stesso».

Il set veneto a Rovigo

Le scene venete sono state girate a Rovigo nell’estate 2024 con il cast degli “amici”, i nuovi volti del cinema italiano, come Francesco Centorame, Ginevra Francesconi, Gabriele Rollo, Francesco Gheghi e la padovana Federica Baù.

L’attrice Federica Baù, originaria di Este
L’attrice Federica Baù, originaria di Este

«Il mio personaggio è Bea», svela l’attrice, originaria di Este, «e l’ho immaginata come una farfalla blu, il colore delle punte dei suoi capelli, nella fase di metamorfosi dal bruco, in cui deve capire cosa fare della sua vita, non si vuole ancora definire perché non ha gli strumenti per farlo, ma si concede la libertà di sperimentare, di scoprire il suo orientamento e la sua identità sessuale. La tematica che lei porta è attualissima e rappresenta uno dei tanti aspetti che tra l’adolescenza e la giovinezza le persone affrontano, spesso nella confusione e nelle pressioni pregiudiziali, fortunatamente oggi sempre meno forti. È tutta una ricerca di equilibrio in un’altalena tra la leggerezza di quell’età e la pesantezza di quello che devi affrontare fuori».

Il manifesto della Gen Z

“Squali” è quindi un manifesto della Gen Z, che chiede di considerare non solo il merito, non solo l’efficienza, ma soprattutto l’umanità nel processo di costruzione delle carriere professionali. «Credo che il sistema non risponda sempre a dovere alle necessità dei ragazzi», chiude Mazzariol, «la scuola non ci dà le skills emotive per capire chi vogliamo essere in questo mondo, e il sostegno psicologico ai giovani dovrebbe essere incentivato per aiutarli a trovare il loro futuro».

Futuro che vede lo scrittore castellano impegnato nella creazione di una sceneggiatura per il suo debutto da regista con una storia vera sulla disabilità, mentre Federica Baù continua il suo percorso attoriale diretta da Carlo Verdone nella quarta serie di “Vita da Carlo”, che sarà presentata in anteprima come chiusura della Festa del cinema di Roma e dal 28 novembre su Paramount Plus. —

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