A Castelfranco “Sulle orme di Franco Battiato e Giusto Pio”
Una mostra allestita nella galleria del Teatro Accademico celebra fino al 30 agosto l’amicizia artistica e umana tra il compositore castellano e il cantautore siciliano

Basterebbe quel violino chiuso in una teca trasparente, ora silenzioso ma un tempo narratore di storie incredibili, per raccontare quel folletto geniale che rispondeva al nome di Giusto Pio e, insieme, la sua amicizia artistica e umana con un altro inarrivabile: Franco Battiato.
Quello strumento, esposto come un gioiello prezioso nella galleria del teatro Accademico di Castelfranco, è il lasciapassare per entrare nel regno che fu – e che resta – del violinista e compositore veneto e del cantautore siciliano.
Due creativi, incrociatisi nel pieno degli anni Settanta del secolo breve fisicamente in quel di Milano, spiritualmente in un mondo altro: quello di una musica rara, visionaria, di profondo valore spirituale.

La mostra
“Sulle orme di Franco Battiato e Giusto Pio” è il titolo della mostra allestita a Castelfranco fino al prossimo 30 agosto (ingresso gratuito). Dietro a questo omaggio a due grandi della musica ci sono Stefano e la sorella Giuletta Pio, figli di Giusto.

Hanno messo a disposizione un patrimonio unico: “partiture originali, strumenti, registrazioni, memorabilia e documenti inediti per restituire al pubblico”, recita la nota ufficiale dell’evento,“l’essenza di un sodalizio artistico capace di fondere sperimentazione sonora, elettronica d’avanguardia, rigore compositivo e una profonda spiritualità”.
Dietro la formalità delle parole, c’è però la forza viva e vivace di due menti libere e capaci di voli eccezionali nell’universo delle note.
«Mio padre e Franco Battiato », racconta Stefano Pio che della mostra è stato prima il motore e poi il direttore artistico, «hanno costruito un dialogo musicale profondo, mai scontato. Con questa mostra restituiamo al pubblico la storia e la visione che li hanno uniti per oltre vent’anni».

Dietro agli spartiti, quasi ricamati dalla scrittura leggera ma precisa di Pio, ci sono l’anima del compositore castellano e quella di Battiato. Un mondo.
«Sono fiera di questa operazione», commenta Danila Dal Pos, la curatrice della mostra, «perché è un grande atto d’amore di due figli. Da sempre mi occupo della memoria storica di Castelfranco. Qui sono nate e nascono grandi eccellenze come Pio. Doveroso celebrarlo. Amo questa mostra fatta da due figli che rivendicano la memoria del padre che non viaggia mai da solo, ma sempre affiancato».
Strumenti, ma anche vignette, foto, locandine da cui affiorano ricordi di un tempo vicino – Pio è mancato nel 2017, Battiato quattro anni dopo – ma che rischiava di sbiadire nella memoria collettiva, soprattutto in riferimento alla figura del compositore castellano.

«Questa mostra», s’impegna il sindaco di Castelfranco Stefano Marcon, «non è solo un omaggio, ma anche un atto di riconoscenza verso un’eredità che continua a ispirare. Battiato e Pio hanno saputo guardare oltre il loro tempo: il nostro compito è custodirne la memoria e farla vivere nel presente».
Tra le chicche di questa esposizione un vecchissimo computer Hatari.
L’aneddoto
«Sì», conferma Filippo Destrieri, storico tastierista a collaboratore di Battiato, «Vi ricordate lo slogan : “Hatari magari”? Beh, un pomeriggio Franco e Giusto ne comprarono uno dopo aver visto scorrere la musica sul video. Ne rimasero incantati. Era uscito da poco e loro, sperimentatori com’erano, lo presero subito. La sera Franco mi chiamò per raccontarmi di questo acquisto magico. Gli dissi: “Ma no: era meglio un Mac”. Troppo tardi: stavano già trafficando con l’Hatari. Quando feci scoprire a Franco un Mac che allora era molto più avanti, ne volle uno. Glielo feci recapitare a Milo, sulle pendici dell’Etna dove abitava. Mi telefono entusiasta e mi disse: “Sai quel è la differenza tra un Hatari e un Mac? E’ la stessa tra una bici e un’astronave”. Che tempi eroici ed entusiasmanti».
«Lavorare con Franco e Giusto significava vivere in un laboratorio creativo costante», continua Destrieri, «Ogni nota era frutto di intuizione ma anche di rigore. Questa mostra restituisce quella complessità e quella bellezza silenziosa che hanno caratterizzato tutta la loro carriera».
Pio e la pittura
Nel percorso della mostra s’incontrano anche alcune opere pittoriche di Battiato e Pio.
Franco per qualche tempo frequentò la scuola di Angelo Gatto, altro artista castellano, e ne apprese la tecnica.
Interessante la produzione di Pio: le sue opere nel loro astrattismo sono ordinate e musicali, come uno spartito. In esse non c’è caos, ma la pulizia di una melodia.
Striscioni curati dall’artista Bruno Gripari accompagnano il visitatore lungo tutta l’esposizione con frasi di Battiato e Pio.

Gli altri eventi
Completano il programma della mostra “Sulle orme di Franco Battiato e Giusto Pio” tre eventi sempre in teatro Accademico a Castelfranco Veneto:
- 3 luglio 2025, ore 21 – Concerto evento: “L’era del cinghiale bianco”
Le musiche di Battiato e Pio risuoneranno sul palco in una nuova veste, interpretate da un ensemble d’eccezione con la partecipazione di Filippo Destrieri e Stefano Pio alla viola.
- 4 luglio 2025, ore 17.30 – Presentazione musicale del libro: “Franco Battiato & Giusto Pio. Uno sguardo dal ponte”
Il volume, scritto da Stefano Pio e pubblicato da Antiga Edizioni, racconta l’amicizia e il percorso artistico dei due musicisti, accompagnato da letture e momenti sonori dal vivo.
- 4 luglio 2025, ore 21 – Concerto evento: “Franco Battiato e Giusto Pio. Brani sperimentali anni ’70”
Un viaggio sonoro nelle composizioni più rare e visionarie, tra cui Café Table Musik, con Stefano Pio alla viola.
Orari della mostra
Visitabile gratuitamente fino al 30 agosto 2025, la mostra è aperta dal mercoledì al venerdì dalle 16 alle 19, e il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19, nella galleria del teatro Accademico.
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