Balasso, a Rovigo la prima del suo “Anouk”: «Il contro-film di Natale dove i produttori sono gli spettatori»

Il film dell’artista e regista veneto ha debuttato al cinema pur essendo un prodotto per il mercato online. I personaggi sono molti ma gli attori sono due: «Niente milioni dal Governo, facciamo quel che possiamo»

Nicola Cesaro
Natalino Balasso, il contro-film di Natale debutta al cinema
Natalino Balasso, il contro-film di Natale debutta al cinema

L’ha definita una prima mondiale, anzi, interplanetaria («posso dire per certo che il film non è stato proiettato in nessun altro pianeta») e la prima di “Anouk”, il nuovo film del Circolo Balasso, non poteva che essere in Veneto.

Lunedì sera, al cinema-teatro Duomo di Rovigo il regista-attore-comico e in questo caso anche produttore Natalino Balasso ha presentato per la prima volta al pubblico il suo nuovo contro-film di Natale, il quinto. «Siamo contro l’omologazione contemporanea dell’arte», spiega l’artista polesano – da trent’anni trapiantato in Emilia Romagna – nel motivare l’etichetta assegnata alla propria produzione.
Che ha più di una particolarità. Intanto è pensata per l’online, ossia quella piattaforma del Circolo Balasso (circolobalasso.it) che è un raro esempio di arte partecipata in cui gli abbonati sono di fatto i produttori. «Una delle rare realtà italiane che non ha contributi pubblici, non ha padrinaggi politici e non vi riempie la testa di sponsorizzazioni su caramelle formaggini assorbenti assicurazioni schede telefoniche automobili colazioni e dopocena», spiega Balasso.

Natalino Balasso
Natalino Balasso

Si paga un piccolo abbonamento «che comunque, tanto per cambiare, son sempre soldi vostri». «“Anouk” non nasce con i fantamiliardi dei colossi americani che servono a fare i filmoni», ha provato a spiegare Balasso, con la sua solita ironia, «e nemmeno con i milioni che il Governo dà al cinema italiano per fare film mediocri, ma neanche con i 50 mila euro che servono per fare un film accettabile». Ma poco importa, al Circolo Balasso ci si arrangia con quel che si ha, sempre nel massimo rispetto dell’arte e dei suoi produttori, gli abbonati appunto.
Va da sé che si vada al risparmio, e da qui l’altra grande particolarità: gli attori sono solo due, Balasso stesso e la brava trevigiana Marta Cortellazzo Wiel, chiamati a interpretare più personaggi ma anche a fare regia e aiuto regia.
La trama: Anouk ha una gemella, Suzanne, la quale non è timida come lei, non è solitaria e riservata come lei. Le due gemelle si compensano e vivono nella casa dei genitori, che sono scomparsi qualche anno addietro. Ma qualcuno sta rovistando nelle loro vite, in cerca di un passato segreto. Nell’alternarsi delle vicende, mentre Suzanne si muove per risolvere una parte del mistero, Anouk fatica a capire chi sono gli amici e chi sono i nemici; chi sta dalla sua parte e chi trama alle sue spalle. Di una cosa sola è certa: può veramente contare solo sulla sua gemella Suzanne.
Sullo sfondo compaiono personaggi surreali e incisivi, e il riferimento va sicuramente ai pazienti interpretati da Balasso via via ospitati dal salotto-studio di Anouk, che è psicologa. Degno di nota in particolare il maggiore Ernesto, che strizza l’occhio al grande mondo dei “matti” come quelli di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, e che di fatto – nella sua pazzia – darà la chiave per risolvere il mistero che anima l’intero film.

Balasso durante la presentazione a Rovigo
Balasso durante la presentazione a Rovigo

Si diceva della distribuzione esclusivamente online: la proiezione di Rovigo è stata un’eccezione che premia realtà, come quella della sala rodigina, che cercano di valorizzare le produzioni originali e meno mainstream. Che poi lunedì, al termine della visione del fim, ne sia nato un vero e proprio cineforum con lo stesso Balasso, conferma la genuinità della serata e della proposta. Non sono mancate domande e riflessioni personali. Un esempio, il “mito” sfatato del cantore del Polesine: «La gente pensa che io sia il rappresentante artistico del mondo veneto, ma non è proprio così. Sono nato a Porto Tolle, vero, ma da bambino ho vissuto in Lombardia – salvo poi girare per vari luoghi del Veneto – e da trent’anni vivo in Emilia Romagna. I miei spettacoli sono in lingua italiana e sono ospitati in tutto Italia. Sono stato anche a Enna. Certo, la cadenza è veneta, ma questo non significa che parlo veneto. Eppure c’è chi, a fine spettacolo, viene da me e mi dice: “Ma lo sai che ho capito tutto anche se non sono veneto?”».
Un’ultima riflessione va alla situazione del cinema attuale secondo lo stesso Balasso, che proprio nel presentare “Anouk” ha usato la propria pagina Facebook per diffondere questa personale lettura: «Mi spiace vedere il cinema chiedere elemosine, come se il cinema fosse il servo e il ministro fosse il ricco signore. Ma in questo paese incolto, del fatto che le maestranze del cinema lavorino frega poco, non ho visto la gente in piazza chiedere le dimissioni del ministro. Questi non si dimettono nemmeno se li trovi col coltello sanguinante comunque».
E ancora: «Va anche detto che la direzione in cui va il cinema, quello che piace alla gente, è una lunga china di storielline quotidiane, di corna e parenti strani, ancora di spaghetti, ancora di donne poppute e maschi latini. A parte i pochi campioni d’incasso, indiscutibili perché redditizi; il poco cinema interessante, che tenta di discostarsi dall’ovvio, che tenta un racconto più profondo, è quello che più ha bisogno di sovvenzioni, perché la gente non lo vuole vedere. Il cinema in ogni caso lavora già con le pezze al culo; in un film di media tacca le figurazioni si portano i vestiti da casa, fanno cambiare gli attori in un gazebo in mezzo alla strada, ci sono un paio di personaggi ben retribuiti, il resto è maccherone quotidiano. Il cinema negli anni passati si è fottuto un sacco di soldi, ora passa alla cassa come un questuante a domandare soldi a un tizio che non son neanche soldi suoi. Perché, non so se si è capito, i soldi in ogni caso sono sempre i nostri».
Cinema a parte, Balasso-attore sarà protagonista il 31 dicembre dello “Speciale Capodanno” organizzato al PalaMazzalovo di Montebelluna (Treviso). In Veneto lo si vedrà poi il 5 gennaio al teatro Bianchi di Pescantina (Verona) per una nuova proiezione di “Anouk”, quindi il 12 febbraio ad Albignasego (nel teatro appena inaugurato” con “La Grande Magia”, spettacolo di Eduardo De Filippo dove reciterà con Michele DI Mauro e la regia di Gabriele Russo. Lo spettacolo approderà quindi il 24 febbraio a Legnago (Verona), il 25 a Cittadella, il 26 ad Adria (Rovigo).

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