L’ultimo ballo di Moki: «Finire l’avventura azzurra con il Mondiale è unico»
Monica De Gennaro, il libero più forte del mondo, saluta in modo trionfale la Nazionale dopo 364 presenze. Fondamentale in campo e in spogliatoio, dietro a lei si fa strada la veneziana Eleonora Fersino

Dopo 364 presenze con la maglia della nazionale italiana, dopo un biennio d’oro che ha fatto seguito al suo rientro, visto che il ct precedente voleva fare a meno di lei, Monica De Gennaro saluta in trionfo la maglia azzurra.
«Finire tutto così - ha commentato a fine gara la diretta interessata - è qualcosa di unico. Sono ancora un po’ confusa e non ho realizzato tutto questo, tra qualche ora ci renderemo conto di quello che abbiamo fatto. Dopo il 3-2 di ieri eravamo un po’ contratte: non si sa come ma abbiamo vinto, perché questa squadra nei momenti decisivi c’è sempre».
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quanto il 3 gennaio del 2006 esordiva a Roma, nella partita vinta contro la Siram.

Dietro di lei, a farsi spazio c’è Eleonora Fersino, veneziana di Chioggia, pronta a mettere sul taraflex quanto imparato dalla migliore. Ma come nei più epici dei finali, De Gennaro ha salutato in grande stile, disputando un Mondiale impeccabile che l’ha vista conquistare, per la terza volta in carriera, anche il riconoscimento di miglior libero del Mondiale.
Come già avevano fatto alle Olimpiadi di Parigi, le compagne l’hanno presa in braccio e fatta volare in aria per celebrarla. Poi è stata chiamata al centro del podio per alzare la coppa del mondo tanto sognata al cielo assieme a capitan Danesi. Il finale trionfante è la consacrazione di una giocatrice che rimarrà nella memoria di questo sport e di molti tifosi a lungo. In seconda linea e in mezzo al campo, nel prossimo futuro, sicuramente si sentirà la mancanza della sua esperienza nelle partite che contano e il carisma che diverse volte l’ha spinta a riunire la squadra nei momenti difficili per dare consigli o incitare le compagne.
De Gennaro non è stata l’unica azzurra inserita nel sestetto mondiale, come successo lo scorso anno alle Olimpiadi. Assieme a lei hanno ricevuto un premio la centrale Anna Danesi e la palleggiatrice Alessia Orro, eletta miglior alzatrice e miglior giocatrice del torneo. La capitana delle azzurre - che saranno ricevute nei prossimi giorni al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha così festeggiato a fine match: «Vincere una semifinale e una finale, pur non giocando bene, vuol dire che mentalmente siamo fortissime». A lei ha fatto eco la palleggiatrice sarda: «Non era importante il come, ma portarla a casa. Non potevamo chiudere l’estate meglio di così, con 36 vittorie di fila. Non ho ancora realizzato, proprio come dopo le Olimpiadi. Sono orgogliosa».
Nel sestetto d’onore sono state inserite anche Gabi, campionessa brasiliana che gioca nel campionato italiano con la Prosecco Doc, e Mayu Ishikawa, giocatrice di Novara, come migliori schiacciatrici, Eda Erdem miglior centrale e Melissa Vargas come miglior opposta.
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