Fare a pezzi gli stereotipi, ridendoci sopra: “Mamme di merda”, e con orgoglio

A Nordest arriva il “Non farcela party”: a Pordenone (10 maggio) e Padova (16 maggio) le feste dedicate alle donne che non ce la fanno più: «Nessun dress code, venite anche in tuta». La storia di due madri che da un blog tra amiche hanno sradicato la narrazione femminile votata alla perfezione che non esiste

Fabiana Pesci
Sarah Malnerich e Francesca Fiore, attiviste e fondatrici del blog MammadiMerda
Sarah Malnerich e Francesca Fiore, attiviste e fondatrici del blog MammadiMerda

Semplicemente perfette. Con figli e mariti perfetti, ineccepibili sul lavoro, realizzate e felici. Con quel sorriso stampato in faccia, il fisico scolpito e la piega vaporosa. Ovviamente il giusto, non troppo.

Una narrazione dell’essere donna che ci viene propinata quotidianamente dai social, da donne influencer inappuntabili.

Un racconto che però è falso, che troppo spesso alimenta quel senso di inadeguatezza che per alcune può diventare auto persecuzione, auto flagellazione.

Finché, un giorno, loro hanno alzato la mano nel marasma dei social e hanno osato dire: «Io sono una ciabatta e mio figlio non è un genio». L’hanno detto. «Io non ce la faccio più».

L’hanno gridato. E sono stati applausi. Era il 2016. Un blog nato tra due amiche,  Sarah Malnerich e Francesca Fiore, per prendere per il naso quel modello di donna overperformante che, diciamocelo, è a dir poco irritante.

Anno 2025, Sarah e Francesca e il loro “marchio” MammadiMerda, hanno superato i 218 mila follower, solo su Instagram. Ne hanno fatte di ogni colore. Libri, spettacoli, audizioni in Parlamento, incontri con ministri, «per portare il verbo», afferma Francesca Fiore.

E adesso ritornano, anche a Nordest. Sorridendo, scherzando, con l’autoironia che le contraddistingue: ed ecco il Non farcela party, traduzione su pista da ballo del loro mantra “Non farcela come stile di vita”. Appuntamento (per sole donne, ovvio) al Capitol il 10 maggio a Pordenone e poi a Padova, il 16 maggio all’Hall.

La presentazione della serata è già di per sè un programma: «Si inizia presto, si finisce alle 23,30». E il dress-code non esiste: «Mettiti comoda, come ti va. Anche in tuta come noi. E vedrai l’evoluzione durante la serata». 

«Volevamo creare un rito collettivo di liberazione dal carico mentale», spiegano Sarah e Francesca, «Un posto dove nessuno ti giudica, in un clima di sorellanza all’interno di un ambiente inclusivo».

Per una donna e madre far tardi la sera con le amiche è un’utopia. Magari il papà sta a casa con i bimbi, ma il giorno dopo nessuno risparmia nulla, nè a casa nè al lavoro. Ecco perchè al Non farcela party alle 23.30 si va tutte a casa e nessuno pretende trucco e parrucco. Ci si arriva «sfrante fraciche», va bene uguale.

MammadiMerda è un passo successivo al femminismo che scende in piazza, figlio della sua epoca. Ammirato, capito, interiorizzato, sposato. Ne è la sua evoluzione naturale o no che sia, che punta all’empowerment femminile. Aggiunge Sarah: «Per noi stesse, dobbiamo imparare a fregarcene del giudizio degli altri. Per le nostre figlie, perché scelgano in modo consapevole che persone e che donne vorranno essere. Non come molte di noi, cresciute nell’aspettativa di diventare mogli e madri».

Il messaggio femminista 2.0, esplicitato da due attiviste che non hanno mai risparmiato niente a nessuno. «Siamo state insultate e criticate», aggiunge Francesca. Apriti cielo quando hanno provato a dire che il calendario scolastico deve essere modificato, perchè «chi ha tre mesi di ferie in estate? E parliamo dei centri estivi? Siamo arrivate al click day per trovare un posto, manco fosse un bando europeo».

E si arriva al welfare dei nonni: «Chi li ha sopravvive, chi non li ha paga o mette i figli davanti alla tv, andando ad aumentare il divario sociale tra chi può permettersi le vacanze studio all’estero e chi è costretto a stare sul divano». 

I piani su cui si muove il blog, che sarebbe meglio definire movimento, sono diversi, ma si intersecano perfettamente. Da una parte le donne e la madri, le loro frasi così dure, dissacranti, ma così lenitive per il cuore e l’umore di chi sente di non farcela più a gestire tutto. Da una parte i figli, i mariti. Ne hanno anche per loro. Un faro, tanto ironico quanto autentico, puntato sulla cellula più piccola della società, «da cui può e deve partire il cambiamento». «Noi parliamo da anni, ma è dura».

E sul blog più di qualche mamma, quasi in un’atmosferica catartica, finalmente ammette: «Il lavoretto di Natale di mio figlio faceva veramente schifo». Con buona pace dei sorrisi tanto adoranti quanto falsi.

Il Non farcela party: due date a Nordest

La festa liberatoria (e liberata) per tutte quelle che hanno smesso di inseguire la perfezione

Dopo i sold out di Torino e Roma, parte ufficialmente il Non Farcela Party Tour, la festa ideata da Mammadimerda, duo satirico che da anni racconta maternità, parità di genere e fallimenti quotidiani con uno stile dissacrante e ironico.

Il format

Una serata pensata per donne che non ce la fanno (più) – ma ora più che mai vogliono ridere, ballare, urlare una hit a squarciagola e sentirsi finalmente libere da sguardi giudicanti e aspettative irrealistiche.

Una serata catartica in cui scatenarsi. Una valvola di sfogo collettiva dove si balla, si canta, si ride e soprattutto non ci si giudica.

Playlist liberatorie, karaoke all’uopo, momenti di interazione e un’atmosfera che ricorda una gioiosa rimpatriata.

Una serata fatta su misura per donne.

Un ambiente protetto ma libero dove ridere, sudare e sentirsi parte di una comunità.

Dress code? Nessuno. Si viene come di sta. Non è una performance.

Gli eventi per noi non ci sono e gli orari sono incompatibili?

E allora ce lo creiamo: si inizia presto e alle 23:30 tutte a casa.

Perché siamo stanche, ma non morte.

Le date

10 maggio – PORDENONE / Capitol

 

16 maggio – PADOVA / Hall

 

29 maggio – TORINO / Hiroshima Mon Amour

 

7 giugno – BOLOGNA / Locomotiv

 

12 giugno – ROMA / Monk

Argomenti:donne

Riproduzione riservata © il Nord Est