Quei voli fantasma da Zurigo che riportano indietro i migranti

Mauro Manzin
Un aereo allo scalo di Zagabria
Un aereo allo scalo di Zagabria

Qualche settimana fa, un mercoledì alle 11, un aereo EasyJet proveniente da Zurigo è atterrato all'aeroporto di Zagabria. L'aereo non è apparso nell'orario dei voli, la sua rotta non è stata registrata sullo schermo degli arrivi, i passeggeri non hanno superato i terminal passeggeri o atteso i loro bagagli. Dall'aeroporto Franjo Tuđman di Zagabria non vogliono parlarne molto. «Abbiamo questi aerei, ma per informazioni più dettagliate, vi preghiamo di contattare il ministero dell'Interno», dicono.

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La polizia croata, che sta cercando di mantenere segreto il volo da Zurigo, risponde che il motivo è «la protezione della privacy» dei passeggeri «e dei loro dati personali». La polizia svizzera dice la stessa cosa. Questi viaggiatori segreti, nascosti dalla polizia croata e svizzera, sono accompagnati da una dozzina di forze speciali provenienti dalla Svizzera. Dopo l'atterraggio all'aeroporto di Zagabria, nell'area di trasporto merci, vengono scortati fuori, e lì i poliziotti croati consegnano a ciascuno di loro un pezzo di carta con un indirizzo speciale.

Il problema, come scrive il quotidiano di Zagabria Jutarnji List raccontando la vicenda, è che la maggior parte di questi passeggeri, una volta usciti dall'aeroporto di Zagabria per dirigersi dove c’è il centro di accoglimento dei migranti, semplicemente scompaiono.

L'anno scorso, 187 di questi passeggeri sarebbero arrivati da Zurigo (la Svizzera non è un Paese Ue ma aderisce a Schengen) a Zagabria, 170 da Vienna, 183 da Monaco di Baviera, 62 da Bruxelles, 45 da Parigi. In totale, ben un migliaio da tutti i Paesi dell'Ue.

Si tratta di migranti che vengono rimandati in Croazia da vari Paesi europei sulla base della procedura di Dublino. Questa procedura, concordata a Bruxelles, obbliga tutti i Paesi dell'Ue, e in questo caso la Croazia, ad assumersi la responsabilità dei migranti che attraversano illegalmente il suo confine. L'anno scorso, più di 62.000 migranti provenienti da Afghanistan, Turchia, Marocco, Pakistan e Iraq sono entrati illegalmente nell'Ue attraverso il confine croato, diventando così responsabilità di Zagabria.

La maggior parte dei migranti chiede asilo in Croazia, come sostiene la polizia, trascorre alcuni giorni nel più grande centro di accoglienza di Zagabria, Porin, a Dugave, ma poi il 97 per cento di loro fugge in altri paesi europei più ricchi. Se la polizia di uno questi Paesi li cattura, deve rimandarli in Croazia, il Paese in cui sono entrati per la prima volta e in cui sono stati registrati.

Nella notte, sempre a quanto scrive lo Jutarnji List, la polizia svizzera preleva le persone espulse, per lo più afghani, le carica sui charter e le trasporta in Croazia. I voli per Zagabria avverrebbero ogni mercoledì, la polizia come detto non conferma. Un volo costa in media 13 mila franchi a persona (circa 14 mila euro), includendo il noleggio di aerei charter, i costi di scorta della polizia e altri costi di trasporto. Tutti i costi di trasporto sono coperti dalla Svizzera e una parte di essi sarebbe finanziata da fondi dell'Ue. Insomma, un aereo dell’eterno ritorno. —

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