Turismo in calo a luglio in Croazia: non succedeva da anni

Gli arrivi registrano il -2% e i pernottamenti calano di un punto. È la prima battuta d’arresto dopo molte stagioni da record

 

Andrea Marsanich
Il porticciolo di Lesina-Hvar visto da un’altura dell’isola
Il porticciolo di Lesina-Hvar visto da un’altura dell’isola

Dopo un ottimo giugno, il turismo estivo in Croazia registra un luglio all’insegna della negatività. Sono scricchiolii, indice di una situazione non ottimale e non al passo con le scorse stagioni. La Comunità turistica croata ha pubblicato i dati di luglio che, paragonati alle cifre di un anno fa, denunciano il 2% di arrivi in meno e il calo dell’1% in fatto di pernottamenti. Si tratta di 4,6 milioni di vacanzieri e di 29,2 milioni di soggiorni.

Non è certo un’emergenza per il comparto, ma la Croazia era abituata a una lunga serie di anni con numeri in ascesa (pandemia esclusa), mentre adesso, in piena stagione, piovono lamentele di chi vive di turismo, in primis i ristoratori dalmati, costretti a vivere quotidianamente con tavoli vuoti o con villeggianti che non spendono più di tanto.

I risultati di cui sopra sono stati dovuti tanto alle scelte dei vacanzieri d’oltreconfine, quanto a quelle dei croati.

In luglio infatti sono giunti in una sempre più costosa Croazia 4,2 milioni di ospiti stranieri, corrispondenti a una flessione su base annua di 2 punti percentuali, mentre i quasi 26 milioni di pernottamenti hanno significato una diminuzione dell’1%. L’identica percentuale (-1%) ha riguardato i turisti di casa, che sono stati 429 mila e hanno realizzato 3,3 milioni di soggiorni.

Che cosa ci ha poi detto luglio quanto a sistemazioni? L’unico aumento ha toccato gli alberghi, dove sono stati rilevati 4,8 milioni di “notti”, con un incremento del 2,3% su base annua. La diminuzione più marcata di soggiorni, di 2,3 punti, ha avuto per protagonisti gli affittacamere (12,3 milioni di pernottamenti). La spiegazione è semplice: il costo degli appartamenti è schizzato alle stelle negli ultimi anni e la gente preferisce la comodità di un hotel, spesso meglio attrezzati di soluzioni che mediamente negli appartamenti si presentano piuttosto retro.

Un passo indietro è stato compiuto anche dai campeggi istro-quarnerino-dalmati e della Croazia continentale: i soggiorni sono stati il mese scorso 5,7 milioni, ovvero l’1,1% in meno.

Stando all’Assoturistica nazionale, in questi giorni il Paese ospita poco più di un milione di vacanzieri, con al primo posto per presenze i tedeschi e i croati, seguiti da sloveni, austriaci, polacchi, cechi e olandesi, mentre gli italiani sono dietro, rispettando un trend che dura da tempo. Sono lontani anni luce i periodi, specialmente nella ex Jugoslavia, quando gli ospiti del Bel Paese gareggiavano per la prima posizione nella classifica dei pernottamenti con i tedeschi, superandoli però nettamente per le spese in ristoranti, trattorie, bar e discoteche.

Aggiungiamo che se luglio non è stato da incorniciare, il mese di giugno verrà ricordato. Rispetto al giugno 2024, gli arrivi hanno segnato il 12,6% in più, mentre l’aumento dei pernottamenti è stato del 14,5%. —

 

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