Croazia in Schengen, 1.034 agenti lasciano la frontiera

ZAGABRIA L'entrata della Croazia nell'Area Schengen, il primo gennaio, comporterà un drastico cambiamento delle mansioni e delle abitudini lavorative per i 1.034 agenti croati in servizio ai 58 valichi con la Slovenia e ai 15 con l'Ungheria. Essendo infatti aboliti i controlli dei viaggiatori, quando le sbarre ai valichi si alzeranno per sempre la presenza sul posto, per gli agenti oggi di servizio alle guardiole, diventerà di fatto inutile: per questo il ministero degli Interni croato ha già disposto la loro ricollocazione. Tutti sono già stati informati sui loro nuovi compiti e sul luogo dove dovranno presentarsi domenica prossima, primo giorno di lavoro sul “nuovo” posto. Gli agenti hanno anche già ricevuto il contratto con la descrizione delle nuove mansioni.
Nessuno comunque rimarrà senza lavoro: i sindacati di categoria non hanno avuto nulla da obiettare alla ricollocazione. Come spiegato alla stampa dal vicepremier e ministro degli Interni Davor Bozinović, agli 11 valichi maggiori con la Slovenia - definiti strategici - tra cui quelli di Bregana, Macelj e Gorican e Castelvenere, le guardiole resteranno anche se le sbarre - dalla mezzanotte e un secondo dell’1 gennaio - saranno sempre alzate. «Ai valichi minori come la cosiddetta Piccola Bregana - così il ministro - sarà invece rimossa l'intera infrastruttura confinaria, e molto presto verrà eliminato anche il filo spinato lungo il confine. Tutto questo - ha precisato Bozinović - non significa certo che la polizia non sorveglierà più il confine: i controlli saranno sempre possibili in determinati punti, come avviene in altri paesi inclusi nell'Area Schengen», ha detto il ministro citando in proposito Austria e Germania.
Tra le altre novità in arrivo, c’è l'abolizione delle pattuglie miste croato-slovene lungo il confine, in quanto ritenute non necessarie. Lo stesso Bozinović ha annunciata che l'entrata della Croazia nell'Area Schengen verrà celebrata con un brindisi al valico di Bregana, a una trentina di chilometri da Zagabria: ad alzare i calici al confine saranno lo stesso Bozinović e l'omologa slovena Sonja Ajanović. A loro - è confermato - si uniranno la presidente della Commissione europea Ursula von del Leyen, il premier croato Andrej Plenković e la presidente slovena Nataša Pirc Musar.
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