Trevisan (Intesa): "La Bosnia è la piattaforma perfetta per le aziende del Nordest verso il Medio Oriente"

Il manager bancario nato in Friuli Venezia Giulia, con esperienza nei mercati arabi del Golfo e da gennaio 2021 a capo di Intesa Sanpaolo in Bosnia ed Erzegovina. In termini generali, spiega: "L’Italia è il quarto partner della Bosnia come interscambio, e il secondo esportatore dopo la Germania. Quindi è un mercato veramente interessante per le nostre aziende"
Marco Trevisan, Intesa
Marco Trevisan, Intesa

“Per le aziende italiane la Bosnia è una piattaforma perfetta per sviluppare scambi con il Medio Oriente grazie alla fiscalità vantaggiosa, l’assenza di dazi e la vicinanza culturale”. Parola di Marco Trevisan, manager bancario nato in Friuli Venezia Giulia, con esperienza nei mercati arabi del Golfo e da gennaio 2021 a capo di Intesa Sanpaolo in Bosnia ed Erzegovina.

Qual è il posizionamento di Intesa Sanpaolo nel mercato della Bosnia ed Erzegovina?

“Operiamo nel paese con un istituto di diritto locale: Intesa Sanpaolo Banka dd Bosnia i Hercegovina, una delle principali nel Paese, riconosciuta come ‘systemic important bank’ dal regolatore locale. Con circa 560 dipendenti e una rete di 50 filiali, offriamo tutti i principali servizi bancari: retail (conti correnti, depositi, finanziamenti, mutui, bancassurance), corporate, tesoreria, trade finance e factoring. La nostra clientela retail è principalmente domestica, mentre nei servizi corporate supportiamo attivamente le aziende italiane e internazionali operanti nel Paese”.

Ci sono particolari differenze nell'utilizzo di servizi bancari e nelle tipologie di prodotti Corporate e Retail tra Italia e la Bosnia?

“Il mercato bancario bosniaco è certamente meno sviluppato di quello italiano. Per questo ci poniamo come parte attiva per portare nel Paese le migliori ‘best practice’ internazionali, contribuendo all’ammodernamento e all’innovazione dell’intero sistema bancario locale. In questo senso, l’appartenenza al Gruppo Intesa Sanpaolo, tra i leader in Europa, ci dà la possibilità di proporre alla clientela un catalogo di prodotti e servizi di assoluta qualità. Quanto alle singole aree d’affari, vedo grandi opportunità nell’ulteriore sviluppo della bancassurance e del mercato dei mutui, dove siamo già molto forti, e nel factoring (strumento fondamentale per la crescita dell’economia locale), dove però il contesto normativo locale non è ancora pronto ad adottare tutti i prodotti tipici dell’operatività internazionale”.

Quali sono i settori economici in cui ci sono maggiori relazioni tra Bosnia e Italia (e Nordest in particolare)?

“Ci sono un centinaio di imprese italiane presenti in vario modo in Bosnia, alcune con investimenti molto rilevanti, specialmente nella meccanica, tessile, materie prime, energia. Le aziende del Nordest fanno la parte del leone tra gli investitori nel Paese, visto soprattutto la vicinanza geografica (infatti la maggioranza delle imprese italiane sono localizzate a nord del Paese, vicino al confine con la Croazia, a non più di 2-3 ore di viaggio dall’Italia). In termini generali, l’Italia è il quarto partner della Bosnia come interscambio, e il secondo esportatore dopo la Germania. Quindi è un mercato veramente interessante per le aziende italiane”.

Quali sono i paesi dell'ex Jugoslavia con cui la Bosnia ha maggiori interconnessioni economiche?

“I legami sono ancora forti con i paesi vicini, in primis la Croazia, che peraltro vanta un numero elevato di proprie imprese operanti nel Paese, specialmente in Erzegovina. Forti anche gli scambi commerciali con la Serbia. Ma il sistema si sta gradualmente integrando anche con le maggiori economie europee, puntando ad un ruolo di fornitore per grosse imprese specialmente austriache e tedesche, grazie alla qualità della sua manodopera e alla stabilità della valuta (cambio fisso con Euro)”.

Sulla base della sua esperienza in Medio Oriente, come sono i legami tra la Bosnia e le economie dei paesi islamici?

“Questo è un fenomeno molto interessante, sviluppato negli ultimi anni, che vede grossi gruppi arabi (principalmente emiratini e sauditi) come investitori diretti nel Paese, specialmente nel settore immobiliare (residenziale e commerciale). Di fatto, i principali progetti sviluppati negli ultimi anni sono stati supportati da capitali arabi. La nostra banca è inserita in questo segmento e partecipa al finanziamento dei migliori progetti, grazie anche alla possibilità di mettere a servizio degli investitori la piattaforma di filiali Intesa Sanpaolo presenti nella Penisola Araba (Dubai, Abu Dahbi, Doha) e di offrire quindi originali prodotti finanziari integrati. Il legame tra Bosnia e paesi arabi offre inoltre eccellenti opportunità anche per le aziende italiane che vogliano operare in Medio Oriente, considerato che la Bosnia è una piattaforma perfetta per sviluppare scambi con questi mercati grazie alla fiscalità vantaggiosa, l’assenza di dazi e la vicinanza culturale. Conseguentemente, abbiamo iniziato a supportare alcune aziende italiane che hanno che hanno aperto in Bosnia società focalizzate sull’export con i paesi arabi. È un fenomeno che penso crescerà molto in questi anni e che vedrà la nostra banca come assoluta protagonista”.

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