Thermokey vince la scommessa e punta all'Europa

L'azienda friulana esce con un anno di anticipo dai vincoli dell'articolo 67, incrementa il fatturato e l'occupazione

UDINE. In ventiquattro mesi la società Investo Uno ha riportato Thermokey, azienda con sede a Rivarotta di Teor,  marchio riconosciuto a livello internazionale nel settore dello scambio termico, dalla prospettiva del fallimento a un fatturato di oltre 25 milioni di euro nel 2015, con un incremento del +10% sull’anno precedente, di cui l’80% rappresentato dall’export.

E incrementa, inoltre, il patrimonio di risorse umane, tutte professionalità del territorio, superando i 165 collaboratori.

Ma ciò che rende maggiore soddisfazione all’imprenditore Giorgio Visentini è stata la capacità di Thermokey di rispondere con rigore e determinazione al piano di ristrutturazione formulato agli inizi del 2014, liberandosi dai vincoli dell’articolo 67 della Legge Fallimentare addirittura con un anno di anticipo rispetto ai tempi imposti dalla normativa.

Un successo al quale riesce ad accedere solo il 5% delle aziende che, sottostando alle rigidità imposte da questo articolo, ne escono indenni.

In meno di due anni la nuova gestione, prendendo in mano un’azienda che nel 2016 potrà così festeggiare il 25° anniversario di fondazione, ha quindi realizzato il piano di salvataggio asseverato mettendo a disposizione 8 milioni di euro tra aumenti di capitale e finanziamenti, mantenendo e aumentando l’occupazione in un settore strategico per il territorio e riconosciuto a livello mondiale, migliorando efficienza e puntando all’eccellenza.

Tutto questo ha anche risvegliato l’interesse degli investitori internazionali.

"Il nostro fondo continua a selezionare società con solide prospettive di crescita” ha dichiarato il Vito Ronchi, ceo del fondo Tenax Capital Limited.

Lo stesso fondo, infatti, in questi giorni ha concluso un’operazione di finanziamento, tramite un prestito obbligazionario di 3 milioni di euro, dopo una approfondita due diligence finanziaria e di mercato condotta dallo Studio Vienna.

“Nel 2013 abbiamo rilevato un’azienda dal destino segnato” ha ricordato Giorgio Visentini, ceo di Thermokey, presentando le anticipazioni di bilancio 2015.

“La fiducia di banche e fornitori si era esaurita, le commesse ferme, il rischio di chiusura evidente. Eppure l’azienda mostrava potenzialità significative: grazie all’immissione di capitali (8 milioni nel periodo), una negoziazione senza precedenti con banche e fornitori per il pagamento integrale degli oltre 14 milioni di debiti, e un piano di risanamento rigoroso e credibile che rispondeva alle richieste degli istituti di credito, abbiamo saputo riportare in pista un patrimonio inestimabile di professionalità e tecnologia”.

Nessuna riduzione di organico, immissione di una nuova cultura incentrata su responsabilizzazione e trasparenza, integrazione del management con figure altamente professionalizzate, riorganizzazione dei processi produttivi ed informativi oltre ad investimenti in innovazione di prodotto hanno quindi innestato il processo di crescita e creato i presupposti per il successo dell’operazione.

Un risultato al quale ha contribuito tutto il team dell’azienda accanto al CEO Visentini ed agli altri membri del consiglio di amministrazione: il presidente Giuseppe Patriarca, il direttore generale Giuseppe Visentini, e Alberto Craici del fondo Berrier Capital.

Inoltre è stato fondamentale il supporto di Confindustria Udine e del sindacato.

A gestire per l’azienda il faticoso percorso di uscita anticipata dall’articolo 67 sono stati il commercialista Renato Cinelli e l’avvocato Roberto Casucci.

Thermokey, unica azienda europea a produrre internamente macchine ventilate 100% in alluminio, prevede un 2016 ancora in crescita anche grazie alle tante commesse provenienti dall’Energy & Process Cooling.

“Stiamo contribuendo a ridare all’Italia un ruolo di primo piano nel mercato mondiale della gestione dello scambio termico” ha concluso Visentini.

“La nostra azienda è sana, motivata e tecnologicamente competitiva: e oggi ha tutti gli strumenti e la fiducia degli investitori necessari per aiutare il nostro distretto a conquistare il livello di eccellenza che si merita”.

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