Suez pesa sul porto di Trieste ma in maggio c’è la rimonta
Lo scalo giuliano registra 24 milioni di tonnellate di merce (+5,56 per cento). I container in calo del -10,61%. Torbianelli: il modello logistico è vincente

Tengono i volumi totali nel porto di Trieste nei primi cinque mesi dell'anno anche se l'andamento dello scalo giuliano e di molti porti mediterranei è influenzato dal quadro geopolitico attuale: «Risultati buoni. Dobbiamo continuare su questa strada», ha detto il commissario straordinario dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale Vittorio Torbianelli.
L’impatto Suez comunque si sente: sono state appena 727 le navi container che tra gennaio e maggio hanno attraversato il canale di Suez (-69) contro le 676 che hanno allungato la rotta doppiando il Capo di Buona Speranza. Tuttavia, malgrado la crisi congiunturale, lo scalo giuliano cresce del 5,56% sui volumi complessivi, con 24 milioni di tonnellate di merce movimentata rispetto al periodo gennaio-maggio 2023.
Per il commissario straordinario dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale Vittorio Torbianelli «la crisi non ci permette ancora di interpretare tendenze, e maggio, nel settore container, ci ha regalato almeno un segnale di fiducia, ma certo se la rotta alternativa del Capo di Buona Speranza, scelta da molti armatori, da transitoria diventasse strutturale per un prolungarsi eccessivo della crisi, Trieste ne soffrirebbe pesantemente». Dunque, occorre «valorizzare e sviluppare ulteriormente la multisettorialità, unica chiave che ha il nostro sistema portuale per affrontare la crisi in corso». Resta il fatto, sottolinea Torbinanelli, che va valorizzato il ruolo strategico sul fronte energetico. Nel mese di maggio il traffico container ha registrato una parziale ripresa nonostante l’effetto Suez: «Il modello Trieste, che sta investendo molto in infrastrutture ferroviarie, radica e stabilizza il modello logistico in una visione anche industriale che rappresenta una garanzia in un contesto di volatilità dei traffici», ha detto Torbianelli.

Le rinfuse liquide (+11,61%) trainano la crescita con 16,6 milioni di tonnellate (69,25% del totale movimentato), nonostante diversi traffici scontino gli effetti dell'emergenza geopolitica internazionale. Lieve calo invece delle merci varie (-3,39%) con 7,3 milioni tonnellate movimentate, delle unità RO-RO transitate (124.091; -1,69%). Molto negative invece le rinfuse solide con 56.825 tonnellate (-78,53%) perché si è fermata la categoria «prodotti metallurgici» (-100%). Contrazione del -10,61% nei primi 5 mesi anche per i container con 313.137 Teu movimentati, ma la flessione tende a ridursi. Un timido segnale di ripresa emerge dal mese di maggio: record storico mensile per il settore container, con +22,78% e 78.297 Teu lavorati, grazie al buon risultato del Molo VII gestito da Trieste Marine Terminal (+26,04% e 69.132 Teu), e al traffico container sulle navi Ro-Ro da/per la Turchia (+2,74% e 9.165 Teu).
Calo congiunturale per il traffico ferroviario invece con 3.434 treni (-10,57%). Guardando all'intero sistema portuale, con gli interporti di Cervignano e Trieste, sono stati operati 4.835 treni (-8,50%). Il porto di Monfalcone da solo ha sviluppato volumi complessivi nel periodo gennaio-maggio di 1,5 milioni tonnellate di merce (-12,60%), ma sembra in ripresa con il miglior mese di maggio degli ultimi dieci anni.pcf
Riproduzione riservata © il Nord Est