Scocchia: nel piano illycaffè 120 milioni di investimento a Trieste
Il gruppo punta al raddoppio della produzione in cinque anni: nuovo impianto di tostatura. La Ceo: «Un anno di risultati straordinari»

Il piano industriale di Illycaffè da 270 milioni punta in cinque anni all’ampliamento della capacità produttiva, un segno di ritrovato slancio delle vendite nel post-pandemia, all’ innovazione di prodotto, alla trasformazione digitale e nello sviluppo di nuovi mercati puntando su Usa e Cina. É questa la svolta impressa dal piano dell’amministratore delegato Cristina Scocchia che valorizza molto lo stabilimento produttivo triestino per il quale è previsto un investimento di 120 milioni: «Vogliamo ampliare la capacità produttiva e logistica del sito con la realizzazione di un nuovo impianto di tostatura e l’ampliamento delle linee di produzione dei prodotti più caratteristici e della capacità logistica della fabbrica», spiega Scocchia. Lo sviluppo della presenza industriale a Trieste è la conferma del radicamento del gruppo presieduto da Andrea Illy nella sua sede storica: «É una nostra scelta strategica da sempre. Abbiamo sempre investito a Trieste in 90 anni e continueremo a farlo anche in futuro. Non abbiamo mai spostato la nostra produzione e non abbiamo alcuna intenzione di delocalizzare-sottolinea Scocchia. Illycaffè è da sempre uno dei motori industriali dell’economia triestina dove il gruppo è nato e cresciuto. Vedo una città molto attiva e dinamica. Anche questo nostro investimento è un segnale importante. Vogliamo fare la nostra parte».
Illycaffè ha chiuso il 2022 con risultati che la Ceo definisce «straordinari» nonostante la tempesta perfetta del caro energia e degli aumenti dei prezzi delle materie prime. Il gruppo presieduto da Andrea Illy lo scorso anno è cresciuto del 14%: «Si tratta del tasso di crescita più alto dell’ultimo decennio». Un risultato ottenuto nonostane un aggravio di costi causa l’aumento di prezzo dell’energia, del packaging e della logistica: «Di recente c’è stata una riduzione del prezzo del caffè verde sceso sotto quota 200 ma che resta sempre elevato». Inevitabile, sottolinea Scocchia, un adeguamento: «Quest’anno dovremo ritoccare i prezzi».
Previsioni per il 2023? «Manteniamo stime di previsione caute perchè lo scenario macroeconomico resta complesso. Ci sono rischi di recessione e l’inflazione non allenterà la presa prima della fine di quest’anno e potrebbe incidere sulla capacità di spesa delle famiglie. Puntiamo ad accelerare anche la crescita del canale horeca e a conquistare nuove quote di mercato in modo profittevole. Nel 2024 sui mercati mi aspetto una importante schiarita».
Il piano quinquennale conferma che il mercato Usa, il secondo dopo l’Italia, è strategico: «I ricavi negli States, dove puntiamo al raddoppio del fatturato, sono aumentati del 27% grazie all’incremento della nostra presenza nel canale horeca e in quello della grande distribuzione organizzata». Illycaffè si sta rafforzando anche in Cina con una crescita del 15%: «A Pechino vogliamo sviluppare di più le vendite nell’e-commerce che sono molto importanti anche per le differenze nelle abitudini locali di consumo». In Europa oscillano tra il 18 e il 20%: «Qui vogliamo sviluppare il modello di crescita che abbiamo adottato in Italia maggiormente bilanciato su tutti i canali: dall’horeca, alla grande distribuzione fino alle vendte online». L’Italia sta crescendo ad un ritmo dell’8% e sta andando molto bene. Si tratta di una crescita importante considerato che la nostra quota sul mercato domestico è molto elevata». Scocchia ha ricevuto il mandato di portare illycaffè in Borsa nel 2026: «Tempi e modalità della quotazione dipenderanno dalla volontà degli azionisti. Da parte nostra stiamo rispettando la tabella di marcia del piano industriale. Nel 2022 abbiamo centrato tutti gli obiettivi. Andiamo avanti così senza rallentare».
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