Unicredit, dall’Ue bocciatura in arrivo per il Governo sull’uso del golden power
A riferirlo è una nota di Bloomberg, che anticipa la decisione ufficiale dell’Unione Europea. L’indiscrezione ha spinto i titoli a Piazza Affari: in chiusura della seduta dell’8 luglio Banco BPM guadagnava il 3,36%, UniCredit l’1,6%

L’Unione Europea si prepara a censurare il governo italiano per aver imposto condizioni troppo restrittive all’acquisizione di Banco BPM da parte di UniCredit, aprendo di fatto uno scontro di potere tra Bruxelles e Roma sul destino dell’operazione. Lo scrive Bloomberg.
Secondo fonti informate, i regolatori UE invieranno a breve al governo italiano una comunicazione formale, sostenendo che l’esecutivo non aveva il diritto di intervenire sull’operazione di acquisizione pianificata da UniCredit, approvata da Bruxelles il mese scorso.
La Commissione Europea affermerà che, in base alle norme sulle fusioni dell’Unione, solo Bruxelles ha la competenza giuridica per imporre condizioni all’operazione.
Contattati da Bloomberg, si legge nell'articolo pubblicato dall'agenzia stampa finanziaria, la Commissione, UniCredit, Banco BPM e il governo italiano hanno tutti rifiutato di commentare.
Il mercato ha reagito con favore alla notizia: a Milano, Banco BPM in chiusura della seduta dell’8 luglio guadagnava il 3,36%, UniCredit l’1,6%, alimentando le speranze di una conclusione positiva dell’accordo da parte del gruppo guidato da Andrea Orcel, che in passato aveva già minacciato di ritirare l’offerta se non fosse stata fatta chiarezza sulle condizioni imposte da Roma.
Secondo le fonti, la decisione della Commissione ordinerà al governo italiano di ritirare i vincoli imposti per il completamento dell’operazione. In caso contrario, Bruxelles potrebbe avviare una procedura d’infrazione per violazione del diritto dell’Unione.
UniCredit è un attore centrale nel risiko bancario in corso in Italia, dove partecipazioni incrociate e alleanze complesse fanno sì che ogni mossa influenzi più partite. La sua offerta per Banco BPM presentata lo scorso novembre ha interrotto un piano del governo per creare un terzo grande polo bancario nel Nord Italia.
Successivamente, Roma ha attivato la procedura del Golden Power, che consente di bloccare o vincolare le operazioni su asset strategici. Ha comunicato a UniCredit che l’operazione sarebbe potuta andare avanti solo a condizione che uscisse dalla Russia entro nove mesi e che non riducesse gli investimenti in Italia di Anima Holding, la società di gestione acquisita da Banco BPM.
UniCredit ha impugnato queste condizioni davanti al TAR, la cui decisione è attesa domani 8 luglio.
Un’eventuale reprimenda da Bruxelles potrebbe inasprire i rapporti con Roma e mettere in discussione l’approccio italiano all’uso del Golden Power. L’Italia ha difeso le proprie scelte, affermando che spetta a UniCredit dimostrare perché non può rispettare i rimedi richiesti.
Lo scorso mese, la Commissione Europea ha approvato l’acquisizione imponendo la cessione di 209 filiali UniCredit "situate in aree locali con sovrapposizioni problematiche", per rispondere alle preoccupazioni concorrenziali.
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