Così la nuova macchina di luce Elettra 2.0 supporterà la ricerca del futuro

Elettra 2.0 fornirà fasci di luce fino a 1.000 volte più brillanti, aprendo la strada a scoperte scientifiche in settori strategici come l’energia, la salute, l’ambiente, i materiali e il patrimonio culturale. Un’infrastruttura all’avanguardia che consolida il ruolo di Elettra Sincrotrone Trieste nel panorama della ricerca internazionale

Piero Tallandini

“Con Elettra 2.0 costruiamo una nuova macchina pensata per supportare la ricerca del futuro. Grazie a una luce molto più brillante e coerente, potremo osservare i materiali nella loro struttura più intima. Sarà al servizio di una comunità scientifica ampia e interdisciplinare: dai materiali per l’energia alle tecnologie quantistiche, dalla catalisi alle biotecnologie. Ad esempio offriremo strumenti d’avanguardia per la medicina, inclusa la possibilità di analisi ad alta risoluzione su pazienti per la diagnosi delle patologie polmonari”.

Ricerca a Trieste, il direttore di Elettra 2.0 spiega come funziona la nuova macchina

Così il presidente e amministratore delegato di Elettra- Sincrotrone Alfonso Franciosi ha presentato la nuova macchina di luce Elettra 2.0.
Realizzata con un investimento pubblico di quasi 200 milioni di euro, è basata su un anello di accumulazione di quarta generazione, che garantirà prestazioni significativamente superiori in termini di stabilità, brillanza, coerenza e precisione dei fasci di fotoni.

L’avvio della nuova macchina di luce è previsto nel 2026 e sarà utilizzabile per la ricerca all’inizio del 2027.
Elettra 2.0 fornirà fasci di luce fino a 1.000 volte più brillanti, con una coerenza 60 volte superiore. aprendo la strada a scoperte scientifiche in settori strategici come l’energia, la salute, l’ambiente, i materiali e il patrimonio culturale.

Un’infrastruttura all’avanguardia che consolida il ruolo di Elettra Sincrotrone Trieste nel panorama della ricerca internazionale. “Queste infrastrutture sono la nuova frontiera della tecnologia umana, come lo erano le cattedrali nel medioevo – ha affermato Caterina Petrillo, presidente di Area Science Park -. Ma come tutte le cattedrali non devono essere costruite nel deserto ed Elettra 2.0 è parte integrante di questa realtà, un contesto ricco di altre infrastrutture di ricerca, di imprese, di laboratori”.
“Con Elettra 2.0 nasce una nuova infrastruttura globale italiana, all'avanguardia e radicata nel territorio del Friuli Venezia Giulia – ha sottolineato assessore regionale alla Ricerca, Alessia Rosolen -. È uno strumento necessario per affrontare le sfide del futuro in un quadro complesso, ma anche dinamico, con particolare attenzione alle nuove esigenze della società: dalle scienze dei materiali, alle scienze della vita, fino alle grandi questioni energetiche. L'amministrazione regionale sostiene con convinzione questa evoluzione, che rafforza il nostro ruolo strategico in Europa".

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