Quanto ti piace il rischio? Il mio viaggio da inesperta nel mondo del risparmio

Una mappa per orientarsi fra i termini degli investimenti
Elena Del Giudice
Sullo sfondo la sede del ministero del Tesoro a Roma
Sullo sfondo la sede del ministero del Tesoro a Roma

L’alta finanza non è - come si suol dire - il mio “pane”, preferisco raccontare le imprese ed il lavoro. Ma tempi complessi come gli attuali mi hanno spinta a cercare di capire almeno l’Abc. Una fra tutte come difendere i miei - pochi - risparmi, allocati su un conto corrente che non solo non mi rende nulla, ma che a fine anno vira in perdita con le voci “costi” e “commissioni”. E che ora - causa inflazione - non è più il tesoretto per eventi imprevisti, ma è un tesoretto-meno-quel-che-si-è-fregato-l’inflazione.

Potere d’acquisto

Partiamo dal potere d’acquisto, che cos’è? Lo possiamo definire come la quantità di beni e servizi che possiamo acquistare in un determinato momento con una definita quantità di denaro. Ad esempio un anno fa il nostro carrello della spesa valeva 100 euro; oggi lo stesso carrello di prodotti lo portiamo a casa con 110 euro. Per contro dall’anno scorso a oggi il nostro stipendio non è cresciuto del 10%, quindi o rivediamo le nostre scelte e il carrello dei prodotti, o dovremo attingere ai nostri risparmi per coprire la differenza. Ma se continueremo ad attingere ai risparmi, questi si assottiglieranno fino a scomparire. A meno che anche loro non aumentino di valore.

Investire

Abbiamo già detto che lasciare i nostri risparmi sul conto corrente non è produttivo. Sicuro sì, ovviamente, meglio che sotto il materasso, ma con i tassi a zero (fino ad un anno fa) o comunque con remunerazioni molto modeste, quel denaro risparmiato continuerà a perdere valore. Dunque: che fare? La risposta è “investire”. Dove? È la bella domanda a cui cerchiamo non tanto di dare una riposta, quanto una “mappa” in cui orientarsi.

Bot People

Bot People è un termine un po’ démodé, coniato qualche decennio fa per indicare la categoria di risparmiatori che investe sul “sicuro”, quindi sui titoli di Stato, piuttosto che sul mercato azionario. Il termine oggi non si usa più, ma la tendenza all’investimento prudente va molto di moda. Gli strumenti principe per i prudenti sono i titoli di Stato: più che i Bot, soprattutto i Btp. Che cosa sono? Sono obbligazioni emesse dallo Stato italiano che, alla scadenza, restituiscono capitale investito e interessi. I Bot, Buoni ordinari del Tesoro si caratterizzano per essere obbligazioni di breve periodo, 3, 6, 12 mesi; i Btp, Buoni del Tesoro Poliennali, hanno invece una durata più lunga, anche pluridecennale.

I Bot non prevedono pagamento di cedole, del resto il periodo è breve, e quindi alla scadenza si otterrà indietro il capitale più gli interessi, mentre per i Btp sono spesso previste delle cedole periodiche, e alla scadenza avverrà la restituzione del capitale. Tra i due strumenti i Bot sono meno rischiosi, i Btp lo sono di più. Per entrambi c’è la garanzia che l’emittente è uno Stato sovrano, quindi se immaginiamo che da qui a 5 anni lo Stato non fallirà, i risparmi sono al sicuro.

I perché del successo

Negli ultimi anni le emissioni di Btp hanno riscosso un inaspettato successo, in particolare Btp Valore, che aggancia il rendimento all’inflazione, o Btp Futura, che vede crescere progressivamente la percentuale di remunerazione dell’investimento. Sono strumenti che i risparmiatori hanno individuato come utili a difendere il proprio “tesoretto”, mantenendo il potere d’acquisto con un’operazione abbastanza semplice, e anche vantaggiosa sotto l'aspetto della tassazione sul rendimento.

Azioni

Acquistare azioni, e quindi diventare “comproprietari” di un’azienda, è un altro modo di far fruttare i risparmi. L’operazione non è priva di rischi, perché il risultato è legato all’andamento dell’azienda scelta e più in generale del mercato. Possiamo acquistare azioni di società quotate, oppure no. Nel primo caso l’operazione avverrà sul mercato finanziario, nel secondo si dovrà accedere al mercato secondario oppure sarà una trattativa tra privati. In entrambi i casi si compartecipa al rischio d’impresa. Va detto che chi nel 2023 ha scelto titoli quotati ha registrato rendimenti molto più elevati rispetto ai titoli di Stato.

Altre opzioni

Buoni fruttiferi, piani di accumulo, fondi pensione sono altre tipologie di investimenti che offronto determinati vantaggi e rispondono a definite esigenze. Il primo passo è capire qual è la nostra propensione al rischio, poi definire l’obiettivo da raggiungere e alla fine scegliere lo strumento adatto allo scopo.

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