Novamont investe ad Adria (Ro) 108 milioni

Un investimento da 108 milioni di euro per trasformare l’ex fabbrica di glutammato nel primo impianto industriale al mondo dedicato alla produzione di biobutandiolo. Sarà inaugurato sabato a Bottrighe, frazione del comune di Adria (Rovigo), lo stabilimento Mater-Biotech di Novamont in cui verrà prodotto il butandiolo su scala industriale direttamente da zuccheri.
Lo stabilimento di Bottrighe dà lavoro attualmente a 72 lavoratori, mentre l’indotto è ora di 150, che a regime dovrebbe arrivare a 200.
Il gruppo Novamont, che conta 600 dipendenti in sei regioni d’Italia più gli Usa, ha chiuso il 2015 con fatturato di 170 milioni di euro ed investimenti costanti in attività ricerca e sviluppo (6,4% sul fatturato 2015, 20% delle persone dedicate) e detiene un portafoglio di circa 1.000 brevetti. La produzione a regime sarà di 30mila tonnellate anno.
“La crisi economica si supera con grandi investimenti in innovazione tecnologica – ha spiegato Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont – quello veneto è un tassello di un sistema di impianti primi al mondo e interconnessi al quale dobbiamo guardare come un formidabile acceleratore, come un punto di moltiplicazione di opportunità della filiera delle bioplastiche e dei chemical, per chi produce materie prime, per chi fa prodotti finiti, per nuove idee imprenditoriali, per la creazione di posti di lavoro, per chi si preoccupa di progettare un futuro di maggiore sostenibilità ambientale e sociale”.
Partendo da una tecnologia sviluppata da Genomatica, società californiana leader nel settore della bioingegneria, Novamont ha messo a punto una piattaforma biotecnologica che parta da zuccheri attraverso l’azione di batteri di tipo escherichia-coli (e.coli) opportunamente ingegnerizzati. Il butandiolo da fonte rinnovabile verrà utilizzato per la produzione della quarta generazione delle bioplastiche Mater-Bi che si contraddistingue per un contenuto ancora più elevato di materie prime rinnovabili, e per una riduzione delle emissioni di gas serra.
“La scelta del sito di Bottrighe – ha spiegato l’amministratore delegato - è perché qui abbiamo personale qualificato e disponibilità del territorio”.
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