Nessun cartello sul "tondo": annullate sanzioni per 140 milioni

La sentenza del Consiglio di Stato mette la parola fine alla vicenda del presunto cartello tra 8 produttori siderurgici tra cui Ferriere Nord, Alfa acciai, Riva acciaio

UDINE - "Nessun cartello tra i produttori del tondino".

E' la sentenza del Consiglio di Stato a smantellare la teoria dell'Antitrust che fosse esistito un cartello tra 8 imprese specializzate nella produzione di tondo per cemento. 

Ne consegue che vengono annullate anche le sanzioni per oltre 140 milioni di euro comminate nel 2017 dall'Autorità ai produttori siderurgici: Alfa Acciai (30,4 milioni di euro di sanzione), Feralpi Siderurgica (29,4 milioni di euro di sanzione), Ferriera Valsabbia (10,8 milioni di euro di sanzione), Industrie Riunite Odolesi I.R.O. (6,3 milioni di euro di sanzione), ORI Martin - Acciaieria e Ferriera di Brescia (7 milioni di euro di sanzione), Stefana (119mila euro di sanzione), Riva Acciaio (15 milioni di euro di sanzione), Ferriere Nord e la sua capogruppo Fin.Fer (43,5 milioni di euro di sanzione).

Nella Camera di consiglio del 16 gennaio 2020 il Consiglio di Stato ha quindi confermato quando aveva stabilito il Tar del Lazio nel giugno 2018, quando a fronte dell’appello dei produttori aveva ritenuto non sufficienti gli elementi di prova prodotti dall’Antitrust (AGCM) per stabilire la palese violazione della legge sulla concorrenza tra il 2010 e il 2016.

A questi pronunciamenti l’AGCM aveva presentato ricorso in appello presso il Consiglio di Stato che si è concluso con il rigetto complessivo in un’unica sentenza.

«Il Consiglio di Stato - è il commento di Feralpi - ha inequivocabilmente statuito che gli addebiti mossi dall’Autorità erano basati su meri indizi del tutto insufficienti a dimostrare la violazione, giacché non corroborati da alcun riscontro».

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