Risiko, Caltagirone: due falsità nelle dichiarazioni di Nagel
Il gruppo smentisce le affermazioni dell’ad di Mediobanca sugli acquisti a ridosso dell’assemblea e sul prezzo nella procedura Abb

Botta e risposta, punto su punto. Prosegue lo scontro a suon di dichiarazioni tra i protagonisti del risiko bancario. Dopo le dichiarazioni di Luigi Lovaglio, ad di Mps, che ha di fatto annunciato di voler dare il ben servito all'omologo di Mediobanca in caso di successo dell'offerta («L'ho chiamato e non mi ha risposto al telefono. Penso che dovremo cercare un nuovo amministratore delegato»), contro Alberto Nagel si pronuncia ora anche il Gruppo Caltagirone.
Nel mirino sono finite alcune dichiarazioni fatte dallo stesso Nagel lunedì in conference call, nel giorno in cui si è aperto il periodo di adesione all’offerta di Rocca Salimbeni. L'ad di Piazzetta Cuccia aveva definito l'operazione «non standard» e caratterizzata da «molte anomalie, forse troppe», puntando il dito contro la struttura dell’operazione stessa, il ruolo attivo del governo e appunto i grandi soci come Caltagirone e Delfin. Secondo Nagel, la vendita dell’ultima tranche di azioni Mps nel novembre 2024, avvenuta tramite accelerated book building, e l'entrata nel capitale della banca senese dei due principali soci di Mediobanca lasciava pensare che «ci dovesse essere un piano su Mediobanca al momento del loro ingresso».
Ora il gruppo dell'imprenditore romano interviene a dire la sua, spiegando in una nota come le affermazioni del ceo di Mediobanca, «oltre a risultare sovente inesatte e del tutto strumentali e infondate», contengano «due oggettive falsità».
«È falso - afferma la nota - che il Gruppo Caltagirone abbia realizzato significativi acquisti di azioni Montepaschi ad aprile o comunque a ridosso della convocata assemblea del 17 aprile scorso, quando sarebbe stato compravenduto il 12% del capitale».
«È falso - aggiunge ancora il comunicato - che il Gruppo Caltagirone abbia offerto lo stesso prezzo degli altri aggiudicatari nella procedura di Abb con la quale in data 13 novembre 2024 il Mef ha ceduto partecipazioni in Mps, come dimostra il fatto che il prezzo offerto dal Gruppo Caltagirone era superiore a quello di aggiudicazione, il che dimostra che esistevano offerte a prezzo inferiore a cui il prezzo finale fissato dal bookrunner si è allineato».
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