Metalmeccanica Fvg in affanno ricerca nuovi settori e mercati
Il presidente di Comet Sergio Barel: «Vanno individuati altri strumenti e strutture commerciali»

Più che una battuta d’arresto, con contestuale arretramento, determinata da ragioni congiunturali, è una fase di profondo cambiamento quella che sia investendo la metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia, stretta tra comparti in difficoltà - l’automotive, ma anche l’elettrodomestico - e nuovi mercati da ricercare avendo perso quella connotazione di “fornitore privilegiato” della Germania. L’analisi arriva con l’ultimo rapporto dell’Osservatorio della metalmeccanica Fvg realizzato da Comet, il cluster della metalmeccanica regionale, con Area Science Park, Intesa Sanpaolo e le Università di Udine e di Trieste, aggiornato a giugno 2024.
Il report
«Il report del primo semestre 2024 presenta una fotografia della metalmeccanica regionale in flessione rispetto al 2023», è la considerazione del presidente di Comet, Sergio Barel. Una gelata dell’export e un mercato interno asfittico, che si sommano alle incertezze del momento, «si trovano riflesse nel 70% delle aziende regionali - si legge nel rapporto - che prevedono di chiudere il 2024 con un fatturato non superiore a quello dello scorso anno». Una brusca frenata che segue la crescita del post-Covid, che impatta maggiormente sulle imprese regionali che nel resto d'Italia. La motivazione? La contrazione delle esportazioni, da sempre fattore trainante dell’economia regionale, e del manifatturiero in particolare, verso la Germania e altri Paesi del nord Europa. La fermata della corazzata tedesca in particolare non è stata compensata dalla crescita in altri Paesi, come ad esempio l’Est Europa, «dove le imprese tedesche - ricordano ancora gli estensori del rapporto - hanno focalizzato le loro fabbriche nel ventennio precedente, o fuori dalla Ue, come la Turchia, altra localizzazione di fabbriche tedesche, e nel Nord America, Usa in testa».

Strategie
Ecco che diventa urgente «guardare ai mercati di sbocco nei Paesi in cui i clienti tradizionali hanno localizzato le loro produzioni - è l’indicazione di Barel -. La metalmeccanica Fvg si deve reinventare per cogliere le opportunità della ridefinizione delle filiere mondiali e tedesche, dotandosi di nuovi strumenti e strutture commerciali».
I numeri
Le imprese della metalmeccanica sono il 46% del totale aziende manifatturiere del Fvg. Tra il 2022 e il ’23 il manifatturiero ha registrato una flessione nel numero delle imprese del 2%, più contenuta quella della metalmeccanica, -0,6%. Per numerosità di aziende Udine è al primo posto con 2.315, segue Pordenone con 1.645, quindi Gorizia con 576 e Trieste con 560. Tra i sotto-settori, l'elettromeccanica ha superato i 5,8 miliardi di export lo scorso anno, in crescita rispetto al ’22 e al 2019, a fronte di un calo del resto del manifatturiero. Nei primi tre mesi del 2024, in un contesto di rallentamento del commercio globale, anche le esportazioni dell’elettro-meccanica hanno segnato un calo rispetto allo stesso periodo del 2023: la contrazione è stata più forte a livello regionale (-13%) rispetto al dato medio italiano (-1,9%) a causa di una maggiore diminuzione dell’export di elettrodomestici (-24,9% in Fvg contro il -8,9% a livello nazionale), meccanica (-11,8% in regione, -0,5% Italia) e dei prodotti in metallo (-17,3% in Fvg, -7,1% Italia). Stabili i valori esportati dell’elettrotecnica (-0,5%).
Previsioni
Solo il 24% delle aziende si attende di chiudere l’anno all’insegna della stabilità, a fronte del 31,3% che stima un fatturato in contrazione del 10%, e il 15% che teme una diminuzione più marcata. Pianificando il futuro, oltre ai mercati, occorre valutare anche i settori. Energetico, difesa, robot e automazione, farmaceutica, trasporti, sanità, alimentare, aerospaziale, quelli percepiti in crescita. Automotive, edile, arredo casa, elettrodomestico quelli più “freddi”. —
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