Manovra, 382 milioni a Padova. Cna: «Il Covid ci costerà di più»
Le ricadute della finanziaria nel territorio stimate in circa l’1% del Pil provinciale. Luca Montagnin: «Ci sarà una spinta all’assunzione di donne e under 35»

28/04/2020 Montemurlo, emergenza coronavirus, riparte il settore tessile. Nella foto operai a lavoro nel lanificio Fortex
PADOVA.
La manovra finanziaria 2021 potrebbe portate a Padova oltre 382 milioni di euro tra incentivi investimenti misure a protezione del lavoro e altri interventi. A stimare in poco più dell’1% del valore complessivo della manovra le ricadute sul territorio locale è il centro studi di Cna Padova che valuta positivamente, seppure con qualche riserva, le bozze circolate fino ad oggi. Di certo sarà una delle manovre economiche più espansive degli ultimi decenni, che mette in campo circa 38 miliardi di euro per i prossimi mesi. Una legge che mette insieme Superbonus edilizio e prolungamento degli ammortizzatori sociali Covid, il blocco dei licenziamenti fino ai 31 marzo e il sostengo agli investimenti tramite rifinanziamento della Sabatini e del piano industria 4.0, politiche attive per il lavoro per circa 500 milioni di euro con incentivi all’assunzione degli under 35 e la defiscalizzazione completa per l’assunzione delle donne, l’assegno unico familiare, nuovi investimenti per la sanità e tanto altro ancora.
MA IL COVID CI COSTA
Un impulso importante (e pressoché totalmente in deficit) al rilancio di un Paese che sembra dovere scontare ancora il costo di una pandemia in rapida diffusione. Una spinta allo sviluppo che viene prima e a prescindere dal tanto sospirato Recovery Fundle cui progettualità sono ancora al vaglio del governo e delle istituzioni europee. «Quei circa 382 milioni di euro che si stima posano ricadere sul territorio – dichiara Luca Montagnin, presidente di Cna Padova – sembrano un numero enorme, una manna dal cielo. Ma si tratta solo dell’1,3% del Pil provinciale del 2019. Poca cosa se ragioniamo del fatto che con ogni probabilità questo Coronavirus costerà alla provincia euganea una flessione tra l’8 e il 10% del suo prodotto interno lordo. Ovviamente non si può che accogliere positivamente molte iniziative di questa finanziaria ma è impossibile affermare che le iniziative del governo sono sufficienti alla piena ripresa economica».
LE MISURE A SOSTEGNO DELL’ECONOMIA
La manovra 2021 stanzia per le misure a sostegno dell’economia nazionale circa 5,5 miliardi di euro. Una cifra che per Padova potrebbe arrivare a circa 93 milioni di euro tra ristori Covid, misure di incentivo all’internazionalizzazione e all’innovazione. «Sostenere le imprese in un momento delicato come questo – continua Montagnin – è una scelta strategica per garantire continuità ad un sistema che altrimenti rischierebbe risvegliarsi, dopo il Covid, depauperato forse definitivamente. Dobbiamo garantire la continuità delle aziende per non trovarci di fatto impoveriti e senza gli strumenti per riprenderci. Ma ritengo altrettanto strategico puntare su strumenti come la Sabatini e il piano 4.0 che sono fondamentali per la ripartenza di un sistema che continua a confrontarsi con il resto del mondo e dell’Europa sul piano dell’innovazione, delle tecnologie, della riduzione dei costi e dell’aumento del valore aggiunto dei suoi prodotti».
LE MISURE A SOSTEGNO DEL LAVORO
Secondo le stime dell’ufficio studi di Cna Padova il prolungamento degli ammortizzatori Covid e le misure a sostegni del lavoro (una voce da 5 miliardi di euro in finanziaria più altri 500 milioni di politiche attive) potrebbe portare a Padova più di 90 milioni di euro, tra rifinanziamento degli ammortizzatori Covid e incentivi all’assunzione di giovani e donne. «Non possiamo che apprezzare il prolungamento della cassa Covid e degli ammortizzatori sociali – aggiunge il presidente di Cna – Come il sostengo alle aziende garantisce nel futuro la presenza di posti di lavoro a cui tornare, così la tutela dei posti esistenti permette alle aziende, soprattutto quelle artigiane, la conservazione di un know how che è per loro strategico. D’altra parte offrire una rete di protezione a decine se non centinaia di migliaia di lavoratori, nella sola provincia di Padova, è una garanzia anche di tenuta degli equilibri sociali e un supporto minimo ma importantissimo ai consumi, già in grave flessione».
SANITÀ E FAMIGLIA
Per Cna gli altri due pilasti della manovra sono le misure a sostengo della sanità e alla famiglia. Le prime valgono 3,2 miliardi di euro (50 milioni per il Padovano), le seconde 3 miliardi di euro (46 milioni per la provincia euganea). «Anche in questo caso si tratta di strumenti necessari – conclude Montagnin – non solo nella contingenza sanitaria attuale ma pure in prospettiva. L’assegno unico familiare ad esempio è il primo passo per cercare di invertire una curva demografica drammatica. Una sfida che per essere vinta però avrà bisogno di ben altri interventi e fondi». —
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