Maltempo nel Padovano: in alcune zone il nubifragio danneggia il 50 per cento dei vigneti
Le associazioni di categoria Cia e Confagricoltura stanno raccogliendo le denunce dei vari viticoltori: colpita soprattutto la Bassa padovana

PADOVA. Il maltempo che domenica ha sferzato il Padovano ha causato ingenti danni ai vigneti del territorio. In particolare nella Bassa padovana, alcuni vigneti sono stati danneggiati per il 50 per cento dell’estensione.
Cia Padova, associazione degli agricoltori, fa la conta e mette le mani avanti: “Le Istituzioni diano risposte adeguate e rapide. Abbiamo già dovuto fare i conti con le perdite causate dal lockdown”.
A Vanzo, frazione di San Pietro Viminario, e a San Cosma, località di Monselice, la grandinata e il forte vento che si sono abbattuti ieri sera hanno danneggiato appunto il 50% dei vigneti. Le perdite totali sono ancora in fase di quantificazione.
“Per il momento è l’unica segnalazione circostanziata che ci è giunta – sottolinea Cia Padova – La tempesta si è scaricata su un raggio molto limitato del territorio provinciale”. Qualche chicco è caduto pure a Monticelli, altra frazione di Monselice, ma non ha causato problemi agli appezzamenti agricoli.
“Come spesso accade, questi nubifragi colpiscono a macchia di leopardo – spiega il presidente di Cia Padova, Roberto Betto – Nel Veronese, nell’area della Valpolicella, è un disastro totale, con danni incalcolabili. L’uragano ha spazzato interi territori, il comparto è in ginocchio”.
Per quanto riguarda il Padovano, “proprio in queste ore i tecnici stanno effettuando verifiche ad hoc per capire se vi sono stati altri importanti danneggiamenti ai vigneti, e alle coltivazioni in genere, a causa del nubifragio”.
A tale proposito Cia Padova sta tenendo costantemente monitorata la situazione, soprattutto nella zona compresa tra Monselice e Conselve e nell’Alta Padovana, in particolare a Villafranca. “I primissimi riscontri – aggiunge Betto – non evidenziano grosse criticità relativamente alla nostra provincia. In ogni caso, alla luce delle ricognizioni in corso valuteremo se chiedere o meno lo stato di calamità alla Regione Veneto”.
Secondo lo stesso presidente, “va comunque fatto un ragionamento di ampio respiro sui mutamenti climatici, purtroppo oramai consolidati. Per gli imprenditori agricoli rappresentano una potenziale emergenza lunga tutto l’anno: non esiste una stagione che possa ritenersi esente”.
Chiudono da Cia: “Tuttora stiamo pagando le conseguenze del lockdown, con aziende che rischiano di indebitarsi. Il settore primario ha un ruolo di fondamentale importanza per la popolazione, le Istituzioni sono chiamate a riconoscere il nostro valore con delle misure adeguate”.
Anche da Confagricoltura si fa il punto sulla situazione: “La tempesta che ieri pomeriggio ha colpito pesantemente parte del Veneto ha interessato anche parte del territorio padovano, con vento, pioggia battente e anche grandine, anche se in maniera meno grave rispetto alle zone limitrofe del Vicentino e del Veronese”.
Segnalazioni di danni sono arrivate a Confagricoltura Padova dalla fascia che va da Monselice a Conselve, con episodi anche a Pernumia, Terrassa e Bovolenta. A Montagnana, per fortuna, solo tanta acqua, senza nessuna conseguenza.
Riferisce Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova: “Soprattutto il vento ha fatto qualche danno sui vigneti e la parte maggiormente colpita è la zona della Monselice-mare. Colpiti più che altro i grappoli di Pinot Grigio, di cui proprio oggi inizia la raccolta. Difficile quantificare ora a quanto ammonterà il danno, perché servirà qualche giorno per accertarlo con certezza. Di primo acchito sembra essere stata una tempesta a intensità media, che non dovrebbe avere causato danni ingenti. A Terrassa e Bovolenta possiamo invece dire con certezza che i danni sono stati marginali”.
Non è un’annata fortunata per l’agricoltura padovana, che a metà marzo ha vissuto un’ondata di grande siccità, con sofferenza per le coltivazioni di cereali. Poi sono arrivate le bombe d’acqua di inizio giugno, causando il cracking nelle ciliegie mature, e poi ancora altri episodi di pioggia torrenziale.
“I Colli e il Basso Padovano sono estremamente fragili ma importantissime per l’economia provinciale – ricorda Barbetta -, perciò gli agricoltori devono tutelarsi assicurando le coltivazioni, mentre gli enti e le istituzioni devono prendersi cura del territorio. Soprattutto adesso che il clima sta cambiando e, come abbiamo visto dalle immagini in arrivo da Verona, assistiamo sempre più a eventi meteo imprevedibili e disastrosi”.
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