L’industria della nautica produce 7 miliardi di Pil
Il report di Confindustria: risultato di rilievo nonostante la frenata del commercio internazionale. A livello mondiale l’Italia conserva ampiamente il primato per ordini di maxi-yacht di lusso

Vale 7 miliardi di Pil il fatturato dei distretti italiani della nautica trainato soprattutto dai mega-yacht. Il dato emerge dalla radiografia del settore redatta ogni anno da Confindustria nautica in collaborazione con la Fondazione Edison.
I ricavi globali del settore in Italia oggi ammontano a 8 miliardi con una crescita nel 2023 del 13,6%: 4,5 miliardi sono generati dalla produzione di barche a motore (+15%) seguite dai gommoni (195 milioni, +11%) e barche a vela (172 milioni, +16,1%).
Un risultato di rilievo sebbene, come spiega il rapporto, il 2023 sia stato un anno di rallentamento per l’economia mondiale e di frenata per il commercio internazionale.
Sul fronte dell’export è stato invece l’anno migliore in assoluto, raggiungendo la cifra record di 4 miliardi di euro (+15,9%) per la nautica da diporto: qui siamo il primo esportatore mondiale in termini di fatturato con 4,3 miliardi di dollari e il 19,3% della quota mondiale in competizione con i Paesi Bassi (4,2 miliardi, 19%) e gli Stati Uniti (11,1%).
Non va trascurato il peso della cantieristica il cui fatturato complessivo supera i 5,6 miliardi di euro, mentre la produzione nazionale, con Fincantieri leader europeo, vale secondo il rapporto 5,5 miliardi.
A livello mondiale conserviamo ampiamente il primato per ordini di maxi-yacht con 600 yacht commissionati o in costruzione per oltre 22 mila metri complessivi, inseguiti a grande distanza dalla Turchia (con 132 yacht in costruzione) e dai Paesi Bassi (80 yacht), solo per citare le prime tre posizioni a livello mondiale.
A livello di lunghezza complessiva degli ordini, il podio vede sempre l’Italia sul gradino più alto con 22.468 metri, seguita da Turchia (5.838 metri), Paesi Bassi (4.959 metri) e Regno Unito (2.419 metri).
La principale destinazione dei nostri super-yacht è il Nord America, seguito da Medio Oriente, America Latina e Asia Pacifico. Siamo anche il secondo esportatore mondiale di gommoni con 116 milioni di dollari e una quota di mercato del 19,1% dietro alla Cina (168 milioni, 27,8%).
Anche il 2024, secondo Confindustria Nautica, dovrebbe chiudersi bene: più dell’83% degli addetti consultati sentiti prevede una crescita, mentre il restante 16,7% si aspetta una situazione stabile.
Il rapporto analizza anche la ricettività delle regioni italiane per il 2023 in termini di infrastrutture e posti barca a disposizione dei diportisti. Il Friuli Venezia Giulia (5.464 posti barca) sta nel plotone di testa con Liguria (6.832 posti), Sardegna (5.564) e Toscana (4.709): queste quattro regioni offrono congiuntamente poco meno della metà (49%) dei posti complessivi nei marina italiani.
La fotografia del parco nautico nelle regioni vede la Liguria in testa con quasi il 21% del parco nautico. Seguono Toscana, Lazio e Campania, con oltre 8 mila imbarcazioni ciascuna. Lombardia e Veneto registrano ognuna oltre 6 mila unità con il Friuli Venezia Giulia a quota 3.500.
L’eccellenza nelle barche a vela e nel segmento a target elevato degli yacht di lusso vede il Friuli Venezia Giulia ai primi posti grazie a realtà importanti come l’aquileiese Solaris e i francesi di Montecarlo Yachts (gruppo Beneteau) a Monfalcone. Solaris Yachts con oltre centinaio di milioni di fatturato è la prima azienda italiana per fatturato riferito al segmento delle imbarcazioni a vela.
Ma ci sono anche il gruppo marchigiano Filippetti Yachts già presente con una base logistica a Muggia fino a Italia Yachts, che produce barche a vela con il simbolo del Leone di San Marco con sede a Chioggia.
E ancora Studioplast, cantiere nato nel ’77 a Marcon, da anni trasferitosi a Casale sul Sile e specializzato nella costruzioni di barche dai 6 ai 25 metri. Dal punto di vista occupazionale, gli addetti complessivi (dipendenti più addetti equivalenti) sono saliti a 30.690 (dai 28.660 del 2022) rafforzando ulteriormente il trend positivo (+7,1% rispetto al precedente anno) che ha caratterizzato trasversalmente tutti i comparti del settore.
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