Le regole Ue sulle foreste. La filiera del legno-arredo chiede il rinvio di due anni

Rinvio di due anni dell’entrata in vigore dell’Eudr (European Deforestation-Free Products Regulation). «Un regolamento - spiega Paolo Fantoni, presidente di Assopannelli - che desta non poche preoccupazioni tra le imprese del settore». E questo «in considerazione anche delle posizioni di alcuni Paesi, come la Cina, che esporta in Europa il 40% del cartone per scatole e shopping bag utilizzati nel nostro continente, e che ha già detto che non intende neanche prendere in considerazione il regolamento. Dagli Usa è arrivata la richiesta di posticipare l’entrata in vigore perché i loro produttori di soia non sono pronti a soddisfare le richieste. Se a questo sommiamo il silenzio della Ue alle richieste di chiarimento circa la mole di documentazione burocratica prevista, a me pare - è la considerazione - che ci siano tutte le condizioni per rivedere le norme e definire una nuova tempistica», oltre ad un radicale sfoltimento di adempimenti impossibili da rispettare. Il regolamento europeo è stato al centro delle assemblee annuali delle associazioni del legno di FederlegnoArredo, che hanno avuto come momento clou il convegno su Sostenibilità, comfort e benessere abitativo.

Oltre all’Eudr, le imprese hanno analizzato anche altre norme che investono il settore del legno-arredo, ad esempio l’Ecodesign, la cui valutazione d’impatto l’ha fatta una azienda del mobile, circa 6 milioni di euro di fatturato l’anno e un magazzino da 1.200 prodotti. Dato il costo per la certificazione di un prodotto di 7 mila euro, la spesa per certificare ogni voce del magazzino è di 8,4 milioni di euro. Ed ecco che la sostenibilità ambientale, quella chiesta dalla Ue, si scontra con quella economica, diventando - nei fatti - irrealizzabile.
«I produttori di pannelli truciolare contano circa 20 famiglie di prodotto, se la certificazione investe la “famiglia”, è un conto, ma se dovesse interessare ogni singolo prodotto, allora il carico burocratico, e di costi, sarebbe insostenibile», rimarca Paolo Fantoni.
Per Fantoni «la tracciabilità di qualità e origine della materia prima è un aspetto cruciale, e questo fa sì che un uso del legno più etico e rispetto della crescente scarsità delle materie prime si imponga, insieme a una maggiore condivisione del principio dell’uso a cascata del legno», «Un materiale - aggiunge Alessandro Calcaterra, delegato alle foreste e certificazioni forestali di FederLegnoArredo - a bilancio neutro di CO2» e di cui si auspica «una maggiore autosufficienza nazionale». «La Federazione - aggiunge Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo - è presente e vigile ai tavoli europei nell’interesse dei suoi associati».
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