Zucchero e biometano, il fondo Hba pronto a investire 140 milioni di euro in Friuli Venezia Giulia
Presentato il progetto, in partnership con Copagri Fvg, per realizzare tre zuccherifici, i mulini per le farine e impianti per la produzione di biometano

UDINE. Il fondo di investimento Healty Business Advisory di Milano presenta un progetto di “Economia agricola circolare locale” , denominato “Greenteam” , che prevede tre siti per il Friuli Venezia Giulia per un intervento complessivo da 140 milioni di euro.
Tre le location previste: Bassa friulana, Bassa pordenonese e Medio Friuli, ognuna delle quali ospiterà un zuccherificio per la lavorazione delle barbabietole, un mulino per le farine, e un impianto per la produzione di biometano.
Il progetto della HBA vedrà la partnership di Copagri Fvg, nella veste del suo presidente Valentino Targato, che ha già presentato il progetto agli assessori regionali Stefano Zannier, Fabio Scoccimarro e Graziano Pizzimenti.
Gli impianti di trasformazione alimentare e quello di biometano occuperanno un centinaio di addetti.

E ancora, il Greenteam in Friuli Venezia Giulia prevede la lavorazione di cereali per farine e barbabietole per sciroppi e zuccheri. Dall’acquisizione alla realizzazione dell’impianto sono previsti 12 mesi; mentre l’esercizio sarà per 15 anni.
Quello presentato da Copagri Fvg e HBA è un progetto ambizioso che si sviluppa sulla filiera agricola corta (15-20 km) che persegue l’obiettivo di realizzare prodotti locali, Igp, con forte connotazione territoriale e con marchi specifici. Ad essere coinvolto sarà il tessuto agricolo locale per la programmazione coerente con le trasformazioni alimentari implementate. La trasformazione alimentare porterà al territorio nuovi redditi per la vendita dei prodotti di trasformazione, con conseguente incremento del Pil locale. A beneficiarne saranno anche i Comuni in quanto la realizzazione di realtà imprenditoriali come questa che si svilupperanno sul territorio, consentirà un incremento del gettito tributario all’amministrazione, derivante dalla riscossione di Imu e Tari.
«Si tratta di una grande svolta per il settore agricolo– precisa il presidente di Copagri Valentino Targato – al quale porterà benessere e prospettive per il futuro delle aziende dei territori coinvolti, essendo la produzione primaria in loco come pure la valorizzazione del prodotto. Stiamo valutando i siti più idonei, ma c’è la forte volontà di portare a compimento questa operazione».

Come sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Zannier «il progetto ci è stato presentato e ora si dovrà accertarne la sostenibilità e verificarne l’iter autorizzativo. Certamente – spiega – è una opportunità che però deve essere accompagnata da un contratto di filiera con gli agricoltori per garantirne il reddito».
L’assessore all’Ambiente Fabio Scoccimarro, rimarca che «si è trattato di una presentazione di massima del progetto, ma prematuro per una valutazione ambientale. Come sempre– afferma– non siamo contro a priori, ma cerchiamo l’equilibrio tra la tutela dell’ambiente e le attività dell’uomo in ottica di sviluppo del nostro territorio. Gli uffici sono a disposizione di chi vuole investire e hanno delineato l’iter relativi alle approvazioni, ma appunto ora aspettiamo il progetto dettagliato” .
«Il progetto è ancora in fase di studio – spiega l’assessore alle Infrastrutture e territorio Graziano Pizzimenti – ma ha potenzialità interessanti per la Regione. Sia in termini di attrattività del territorio, sia come ricadute per l’occupazione, senza considerare un ambito che ci sta molto a cuore, ovvero il riuso e la riqualificazione di aree abbandonate, senza ulteriore consumo di suolo. Per questo guardiamo con attenzione all’investimento, fatto salvo che dovrà rispettare tutte le normative e le opportune considerazioni in termini di urbanistica e viabilità».
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