Industria e servizi: nel mese di luglio 11.650 assunzioni in Friuli Venezia Giulia

I dati Excelsior registrano un incremento del 6,8% rispetto allo stesso mese del 2024. Difficoltà nel reperimento di oltre 6 mila profili specializzati

Lucia Aviani

In luglio i contratti di assunzione – di durata superiore a un mese o a tempo indeterminato – programmati dalle imprese del Friuli Venezia Giulia hanno raggiunto quota 11.650, attestando un incremento del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2024: l’incoraggiante dato emerge dall’ultimo bollettino Excelsior-Unioncamere, elaborato per la Regione dal Centro studi della Camera di Commercio di Pordenone e Udine. E per la prima volta l’indagine ha affiancato all’analisi dei fabbisogni occupazionali dell’industria e del comparto dei servizi, l’esame delle necessità di lavoratori nel settore primario: le entrate previste in quest’ultimo sono 410.

Al di là del primario, la richiesta di lavoro delle due branche sopra citate documenta una dinamica tendenziale complessivamente in crescita: le assunzioni sono aumentate di 720 unità sul luglio dell’anno passato e di 2.280 in relazione al trimestre luglio-settembre del 2024 (+8,3%). A trainare la crescita si confermano i contratti nei servizi, pari a 8.290. E in testa, considerato il periodo vacanziero, si colloca il ramo turistico: 3.040 gli addetti richiesti; seguono i servizi alle imprese, con l’esigenza di 2.430 lavoratori.

L’industria, per parte sua, abbisogna nel mese in corso di 2.950 figure professionali: 2.160, per la precisione, servono nel manifatturiero, 780 nelle costruzioni. Nel primo caso le previsioni di assunzioni risultano – come accade da ormai più di un anno – in lieve calo, con 80 contratti in meno rispetto al luglio 2024 (-3,6%); in discesa, in percentuale più marcata, anche le costruzioni, dove si registra un saldo negativo di 90 unità, pari a –10,3%.

«Circostanza, quest’ultima, in controtendenza», commenta il presidente della Camera di Commercio, Giovanni Da Pozzo, ricordando come l’evoluzione faccia seguito a una fase piuttosto lunga di costante incremento delle assunzioni. «Già nei mesi scorsi – fa presente – avevamo riscontrato una leggera flessione, pronosticando di conseguenza un andamento in contrazione dopo un periodo in cui le misure agevolative avevano indubbiamente stimolato un’espansione. Il fabbisogno nel campo dei servizi, invece – puntualizza –, risulta ancora una volta in ascesa: parliamo di 870 contratti in più, ovvero di un balzo in avanti dell’11,7%; dobbiamo il risultato soprattutto al turismo, che totalizza + 630 posti di lavoro (+26,1%), e ai servizi alle imprese (+280 contratti, ossia +13%)».

E se restano stabili i servizi alle persone, cala leggermente il commercio (-30 unità, equivalenti al –2,2%). Dall’inizio del mese si sta accusando difficoltà nel reperimento di oltre 6 mila profili, che corrispondono al 52,1% delle figure di cui le aziende hanno necessità. Tra le più rare rientrano le professionalità intellettuali e tecniche: analisti, specialisti nella progettazione di app (90,6%), tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (76,9%) sono diventati “merce” preziosa; a livello impiegatizio, poi, e nelle professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi si fatica a trovare operatori dei servizi sanitari e sociali (74,6%) e addetti alla gestione economica, contabile e finanziaria (61,5%).

Discorso analogo vale per gli operai specializzati, a cominciare da quelli esperti nel funzionamento di macchine automatiche e semiautomatiche (78,6%) e dai fabbri ferrai costruttori di utensili (74,8%); seguono meccanici artigianali (74,4%), fonditori, saldatori e lattonieri (73,4%). La carenza impone, come ormai da copione, di ricorrere all’assunzione di maestranze straniere: per luglio la quota stimata al riguardo arriva al 19% del totale; il 34% delle assunzioni complessive, documenta infine il bollettino Excelsior, riguarderà giovani under 30.

 

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