Wedo Holding, più ordini e integrazione di Gorini Divani
Il gruppo veneto-friulano a 55 milioni nel trimestre, in crescita del 5,7%. Olivi: «Tra gli obiettivi anche uno stabilimento produttivo negli Usa»

WeDo Holding, gruppo nel settore dell’arredo d’alta gamma, dell’interior design e del contract, chiude il primo trimestre con una crescita di fatturato del 5,7%, registrando ricavi per 55 milioni di euro. Ancora più significativa la crescita del portafoglio ordini che si è attestato sui 58 milioni (commesse più retail), contro i 37 del primo trimestre 2024 (+56%). «Stiamo lavorando a una riorganizzazione generale che ci porterà a una struttura industriale sempre più completa - spiega il presidente di WeDo Holding Andrea Olivi - Il nuovo piano industriale che stiamo per approvare prevede la messa a punto di un’offerta di nuovi prodotti e servizi a valore aggiunto».
In quest’otttica, WeDo Holding ha potenziato il segmento “imbottiti” grazie all’integrazione della società Gorini Divani di Forlì. «Gorini è un’azienda del made in Italy che ha fatto dell’artigianalità la sua vocazione, portandola con successo fuori dai confini italiani – continua Olivi - Con questa operazione, realizzata con la formula del contratto di direzione e coordinamento, vogliamo da un lato ampliare la nostra gamma di imbottiti, e dall’altro sviluppare una filiera internazionale di prodotti d’alta gamma».
Gorini Divani registra ricavi per 3,2 milioni di euro, ha 20 dipendenti, un posizionamento di mercato medio-alto e un forte export, in particolare nei paesi del Nord Europa. Il contratto di direzione e coordinamento prevede che WeDo Holding eserciti l'attività di direzione e coordinamento sulle scelte gestionali e strategiche dell’azienda, senza trasferimento di proprietà delle quote. «Con questa forma contrattuale abbiamo realizzato un’integrazione, investendo non sull’equity ma sul piano industriale, per sviluppare insieme alla Gorini Divani nuovi prodotti e progetti».

Con la nuova operazione, sono oggi 12 i marchi che fanno parte del gruppo. Con sedi produttive tra Veneto, Friuli, Trentino, Lombardia, Emilia Romagna e uno stabilimento in Serbia, il gruppo conta oltre 900 dipendenti (550 in Italia) e nel 2024 ha raggiunto un fatturato di 275 milioni di euro (il 50% da export) con Ebitda di 30 milioni. Tra gli investimenti, il gruppo ha lanciato il nuovo brand Nomas potenziando ulteriormente il settore imbottiti, rivolto ad un pubblico giovane. «Nel futuro, oltre all’arredo che resta il core business, il progetto è quello di costruire, arredare e dotare gli immobili con le nuove tecnologie domestiche, come la demotica, ricorrendo a fonti di energia rinnovabile e curandone anche la manutenzione con una rete sempre più ampia di partner», anticipa Olivi. «Tra gli obiettivi che coltiviamo da anni, anche quello di avviare uno stabilimento produttivo negli Usa», ha concluso.
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