Veneto lavoro: nei sei mesi altri 74.700 posti fissi, ma la crescita frena
Nella prima metà dell’anno sono proseguite le assunzioni, ma il bilancio occupazionale complessivo è inferiore a quello registrato nel triennio precedente

L'incertezza sul fronte internazionale e le difficoltà di reperimento di personale frenano le assunzioni in Veneto. Nella prima metà del 2025 il mercato del lavoro dipendente nella regione ha proseguito la sua crescita (+74.700 posti di lavoro), grazie soprattutto al mese di giugno. Ma il bilancio occupazionale complessivo è inferiore a quello registrato nel triennio precedente. I dati sono stati diffusi ieri da Veneto lavoro.
La domanda di lavoro dipendente si conferma infatti in lieve calo nei primi sei mesi dell'anno (-1%), interessando soprattutto le donne (-3%), per le quali si rileva una diminuzione delle attivazioni a tempo pieno (-2%) e a orario ridotto (-5%), i lavoratori italiani (-3%) e quelli delle fasce di età centrali (-4%). Sono invece positivi gli andamenti registrati per gli stranieri (+3%) e gli over 55 (+4%).
Nel complesso, si conferma elevata l’incidenza del part-time (33%), che rispetto allo scorso anno rimane stabile per gli uomini (22%) e scende dal 49% al 48% per le donne. Bilancio positivo per i contratti a tempo indeterminato (+17.100), in ridimensionamento il tempo determinato (+56.000) e l’apprendistato (+2.300).
Dal punto di vista settoriale, segno positivo in tutti i tre macro-settori: nell’industria il bilancio è migliore rispetto a quello dello scorso anno (+9.400 posizioni lavorative contro le +8.300 del 2024), in agricoltura e nel terziario risulta meno favorevole (rispettivamente +1.200 e +57.900). Bene il metalmeccanico (+2.800 posti di lavoro).
Nel made in Italy i risultati sono positivi, ma ridimensionati rispetto al 2024 con cali nel tessile-abbigliamento, nell’occhialeria e nell’industria alimentare. In controtendenza l’industria calzaturiera e del legno-mobilio, che registrano saldi in leggero miglioramento. Nel terziario risultati positivi ma inferiori allo scorso anno nei servizi turistici, nel commercio e nei servizi di pulizia. Saldo positivo ma in ridimensionamento in tutte le province e in particolare a Rovigo, Treviso, Venezia e Verona.
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