Un ordine da 170 milioni per Danieli in Giappone
L’acciaieria sarà realizzata per Jfe Steel e avrà il forno elettrico più grande del mondo

Sarà uno dei forni elettrici ad arco (Eaf) più grandi al mondo per capacità e produzione annua, quello che Danieli fornirà a Jfe Steel Corporation, secondo produttore di acciaio giapponese.
Firmata nei giorni scorsi, la commessa, del valore di circa 170 milioni di euro per Danieli, riguarda la realizzazione di un impianto di fusione e affinazione secondaria che sarà installato nello stabilimento Jfe Steel West Japan Works di Kurashiki, in Giappone occidentale. La messa in servizio è prevista per il primo trimestre del 2028.
Il nuovo impianto – nome di battesimo: Digimeltshop – includerà un forno elettrico ad arco denominato Digimelter Zerobucket, da 500 tonnellate di capacità totale, provvisto di un sistema di carica continua e preriscaldo orizzontale di rottame e preridotto, per una produzione di acciaio liquido di circa 410 tonnellate all’ora con 320 tonnellate a colata.
Questo si traduce in una capacità produttiva annua di oltre 2 milioni di tonnellate, cifra che colloca il forno tra i più performanti al mondo per efficienza e dimensioni.
Il nuovo Jumbo Digimelter sarà alimentato del sistema avanzato digitale di potenza Q-One, sviluppato per migliorare la precisione del controllo elettrico dell’arco e l’efficienza operativa dell’impianto. Il sistema Q-One consente un controllo accurato di corrente, tensione e frequenza durante l’operazione del forno, garantendo un risparmio significativo nei consumi energetici e di elettrodi. Inoltre, grazie alla sua architettura ridondante, aumenta la flessibilità operativa, riducendo al minimo i rischi di fermo impianto e l’impatto sulla rete elettrica.
Accanto al nuovo Digimelter, Danieli fornirà anche le stazioni di affinazione secondaria Digirefiner, anch’essa alimentata dal sistema Q-One, e di degasaggio Vd-Ob per ottenere un elevato grado di pulizia dell’accaio a soddisfare gli elevati standard sempre più demanding degli utilizzatori.
L’efficienza energetica è un punto cardine del progetto: l’impianto sarà infatti dotato di un sistema di recupero energetico che sfrutterà il calore dei fumi prodotti durante la fusione, restituendolo al processo di preriscaldo del materiale da fondere.
A completare la dotazione tecnologica ci sono soluzioni come Q-Stap, Q-Strop, Q-Ebt Sand, Q-Slag e Thor 3K – quest’ultimo una porta di scorifica automatica sigillante e autopulente – che garantiranno una riduzione dei tempi di inattività e un aumento della sicurezza nell’area del forno, garantendo la totale assenza di personale intono al Digimelter che sarà condotto attarverso un pulpito remoto provvisto di Tvcc, Hmi e Ws che controllano tutte le aree sensibili di processo.
Il contratto, firmato a fine giugno 2025, rappresenta un ulteriore passo avanti per Danieli nel consolidamento della sua presenza in Asia e rafforza il suo ruolo di fornitore di riferimento per la siderurgia internazionale in un momento di forti trasformazioni tecnologiche e ambientali.
La messa in funzione del Digimeltshop segnerà l’inizio di una nuova era per lo stabilimento giapponese, che potrà contare su una capacità produttiva ampliata e su tecnologie di ultima generazione in grado di ottimizzare i costi operativi e ridurre le emissioni di CO2, contribuendo così agli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione di Jfe Holdings, gruppo, quotato alla Borsa di Tokyo di cui Jfe Steel fa parte.
Per la società giapponese il valore dell’investimento complessivo è di 2,2 miliardi di dollari ed è finalizzato alla produzione di acciaio a zero emissioni di carbonio. Il nuovo stabilimento è sostenuto da un sussidio governativo fino di 690 milioni di dollari, rientra infatti nel più ampio progetto nazionale volto a raggiungere la neutralità carbonica nel settore siderurgico, un settore che presenta notevoli sfide in termini di riduzione delle emissioni.—
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © il Nord Est