Top 100 Udine, il futuro incerto e la sfida delle imprese
Investire, rivedere le proprie priorità strategiche, valutare le nuove opportunità, puntare su ricerca e sviluppo e capitale umano. Declinati per punti ecco le strategie che le imprese possono mettere in campo per affrontare il futuro prossimo dominato - ancora - dall’incertezza. Al Bluenergy Stadium di Udine

L'immagine è quella del bosco nel quale «siamo andati a cercare le piante più longeve e più forti perché sono quelle che danno vita all'ecosistema che consente anche alle piante più giovani di poter crescere». Fuor di metafora, «Top 100 fa emergere le storie e i protagonisti dell'economia di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige» ha ricordato Paolo Possamai, direttore editoriale di Nem, nell'aprire i lavori dell'evento di ieri al Bluenergy stadium per presentare il fascicolo di Nordest economia dedicato, per l'appunto, alle prime 100 aziende delle tre regioni attraverso le quali «raccontiamo il territorio – ha aggiunto Possamai – che è poi la mission di Nem».
Non casuale la scelta della location, il Bluenergy stadium, «che ci aiuta a pensare la vita dell'impresa in una logica di competizione», uno stadio, ha spiegato Magda Pozzo di Udinese Calcio, voluto «per il pubblico e anche per le aziende». Una struttura che, con l'inaugurazione del parco solare a fine anno, «sarà il primo stadio carbon free in Italia e tra primi in Europa».
Immaginare, progettare, realizzare. Ecco come si supera l'incertezza, pervasiva e dominante, «comprendendo l'importanza del mettersi in gioco - è il consiglio di Susanna Curti, presidente di Bluenergy - con uno spirito di apertura alle novità, ai nuovi mondi, e alle competenze e al know how di mondi diversi dai nostri». Cercando di andare oltre il «piccolo è bello». Manuel Forte di PwC ha chiuso gli interventi dei saluti di apertura, ricordando come con Top 100 «riconosciamo il valore delle nostre aziende e dei nostri imprenditori».
I numeri A livello aggregato «i ricavi delle Top 100 - ha indicato il dato Gianluca Toschi, Fondazione Nord Est - nell'esercizio 2022 sono cresciuti di oltre il 28%». Anche togliendo la prima in classifica, che a causa della corsa dei prezzi energetici ha realizzato un balzo notevole del fatturato, e anche al netto dell'inflazione, ricomparsa dopo qualche decennio, la crescita è stata robusta.
«Tornando alla metafora del bosco, le nostre piante sono in salute». Con trend diversi a seconda dei settori, quelli più performanti sono senz'altro cresciuti di più, come energia, gas, costruzioni, macchinari; meno performanti servizi di supporto alle imprese, commercio all'ingrosso, apparecchi elettrici. Bene anche la redditività per il 48% delle aziende in aumento nel raffronto con l'anno precedente.
E, ancora «oltre l'88% delle imprese ha chiuso in utile, per il 56% con una marginalità in crescita. Dopo aver archiviato un anno decisamente positivo, in attesa delle certificazioni su come è andato il '23, occorre pianificare il futuro. Il futuro Fermo restando che l'incertezza è la nuova normalità ci sono trend che vanno osservati: la regionalizzazione delle catene di valore è, secondo Toschi, uno di questi fattori.
Un altro è il «disaccoppiamento tra l'economia Usa e quella cinese, di cui si avvantaggiano paesi come Taiwan, Vietnam, Messico. C'è, in questo fenomeno, qualche prospettiva per le imprese top?», è la domanda. In momenti di turbolenza «occorre focalizzare la propria pianificazione strategico - è il suggerimento di Stefano Bianchi, PwC -, di innovare il modello di business, di continuare a investire nelle competenze distintive e tagliare gli sprechi, e anche di integrare pratiche sostenibili in tutte le fasi della catena del valore - che è ormai un imperativo non solo etico ma anche imposto dalle norme -, e investire nel capitale umano», per arginare quel mismatch tra domanda e offerta di lavoro, e aggiornare competenze obsolete. Esempi Studiare, prepararsi, allenarsi e poi affrontare la sfida, che sia un'esame all'università che un incrocio di fioretto, tenendo a bada l'incertezza.
E' la "lezione" di Margherita Granbassi, già olimpionica di scherma e oggi conduttrice televisiva, che ha condiviso la propria storia. Quindi i racconti delle imprese: quella del Gruppo Hera, con il presidente Cristian Fabbri, e di Italia Marittima, con la presidente Michela Nardulli, intervistati dal vicedirettore del del Gruppo Nem, Paolo Mosanghini; di Cristina Scocchia, Ad Illycaffè, Alberto Zanata, ceo di Electrolux Professional, Marica Campilongo, responsabile Large Corporate Italia di Unicredit, intervistati dal vicedirettore del Gruppo Nem Luca Piana. Infine il direttore Luca Ubaldeschi con il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, ha concluso l'evento che ha richiamato al Bluenergy stadium oltre 250 tra manager e imprenditori delle aziende del Nord Est.
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